La preghiera della Chiesa thailandese per la fine delle violenze
“Non possiamo che pregare in tutte le chiese per una fine pacifica delle tensioni”,
così padre Anthony Vorayuth Kitbamrung, direttore della commissione cattolica per
le comunicazioni sociali, ha sintetizzato in un’intervista ad UcaNews la posizione
della Conferenza episcopale sulla difficile situazione della Thailandia. Nel Paese
la tensione cresce, nell’incapacità di governo e opposizione di trovare un accordo
sulla fine dell’occupazione degli aeroporti di Bangkok. Entrambi hanno rifiutato il
suggerimento all'accordo del capo dell’esercito e da giorni si rincorrono le voci
di un possibile golpe militare. Ai preti e ai religiosi di Bangkok, l’arcivescovo,
cardinale Michael Michai Kitbunchu, ha chiesto di prestare attenzione alla situazione
evitando però ogni coinvolgimento delle organizzazioni ecclesiali. “I fedeli dovrebbero
seguire la loro coscienza ma non agire in nome della Chiesa – ha sottolineato padre
Vorayuth riportando il pensiero del cardinale -, in quanto la Chiesa è preoccupata
per tutti coloro che sono coinvolti dalla situazione”. In questo paese di 65 milioni
di abitanti, al 95% buddhisti, i cattolici sono circa 300mila. (V.V.)