Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
In questa prima Domenica di Avvento la Liturgia ci presenta il passo del Vangelo in
cui Gesù dice ai suoi discepoli di vegliare come quei servi che attendono il ritorno
del padrone di casa: “Vegliate dunque: voi non sapete quando il
padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino;
fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che
dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo
il commento del teologo, don Massimo Serretti,docente di Cristologia
all'Università Lateranense:
(musica)
«State
attenti! Vegliate! Vigilate!»
Il richiamo di Gesù
è insistente ed è per noi che gli apparteniamo, ma è per tutti.
«Quello
che dico a voi lo dico a tutti: Vegliate!» In un tempo e in
una società che predilige il sonno, l'indistinzione di principio tra il vero e il
falso, tra la vita e la morte, tra il diritto e l'omicidio, tra la felicità e la sbornia,
in una società di uomini che chiama 'estasi' la droga, benessere l'egoismo sfrenato
e lussuoso, emancipazione lo scatenamento ad ogni costo degli istinti e tolleranza
l'eliminazione di ogni traccia della Legge di Dio, in un simile sonno dello spirito
e della ragione, alto si leva l'appello di Gesù: «State attenti! Vegliate! Vigilate!» «Non
dormiamo come gli altri - scive Paolo - ma restiamo svegli e siamo sobrii» (1 Ts 5,
6). «Vegliate e pregate in ogni momento - esorta il Signore
- perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo» (Lc
21, 36). Vigiliamo dunque, e non solo per noi stessi, ma per
tutti. «Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti - dice il Signore nell'Apocalisse
- per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne» (Ap 16, 15).