2008-11-29 15:47:54

Ginevra: si è chiusa positivamente la conferenza contro le mine antipersona


Si è conclusa positivamente la IX Conferenza degli stati aderenti alla Convenzione di Ottawa contro le mine antipersona, apertasi a inizio settimana a Ginevra, in Svizzera. Londra si era presentata all’incontro chiedendo una proroga di 10 anni per portare a termine lo sminamento delle isole Falkland (o Malvine, come le chiamano gli argentini). Una richiesta che aveva suscitato polemiche e critiche perché non sufficientemente motivata e perché non accompagnata da garanzie e piani certi. “La pressione degli altri Stati e della società civile - ha detto alla Misna Sylvie Brigot, direttore esecutivo della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine (ICBL) – alla fine ha avuto la meglio trovando un compromesso che non entra in violazione con il Trattato e che dà tempo alla Gran Bretagna di rimediare alle sue mancanze secondo un piano e scadenze ben precise”. In base all’accordo raggiunto, Londra dovrà entro due anni preparare un programma e cominciare i lavori di sminamento: “I delegati britannici – ha aggiunto la Brigot – si erano presentati a Ginevra pensando di poter ottenere carta bianca, alla fine hanno vinto giustizia e buon senso, ed è stato chiaro a tutti che la mancata bonifica delle Falkland è stata ‘figlia’ di una chiara volontà politica”. Accordi e forme di mediazione sono stati raggiunti per altri 14 paesi che avevano presentato richieste di proroga dei rispettivi programmi di bonifica dei campi minati. Progressi sono stati registrati anche per i tre paesi che hanno tuttora mine a loro disposizione negli arsenali militari: la Turchia ha infatti annunciato di aver distrutto 100.000 primi pezzi, la Grecia 20.000, mentre la Bielorussia sta avendo degli incontri con l’Unione Europea per ottenere i mezzi finanziari necessari per condurre le operazioni. “La positiva conclusione della Conferenza di Ginevra – ha detto ancora Brigot – rappresenta un passo importante anche in vista dell’apertura alla firma tra qualche giorno del Trattato di Oslo per la messa al bando delle bombe a grappolo. Si tratta di due accordi promossi dalla società civile, frutto di una ‘diplomazia dal basso’ che sta ottenendo successi coinvolgendo anche le istituzioni internazionali”. (V.V.)







All the contents on this site are copyrighted ©.