2008-11-29 15:27:14

Al via a Doha la Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo


Si è aperta oggi a Doha, in Qatar, la Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo, promossa dal segretario generale, Ban Ki-moon, e ospitata dall'emiro Hamad Bin Khalifa Al-Thani. La crisi economica e gli affetti sui Paesi in via di sviluppo saranno al centro dei lavori che andranno avanti fino al 2 dicembre e ai quali partecipano oltre 70 delegazioni di tutto il mondo con capi di Stato e di governo, tra i quali il presidente francese, Nicolas Sarkozy, oltre al presidente della Commissione europea Barroso. Tuttavia, diverse organizzazioni umanitarie internazionali denunciano l’assenza di molti “attori chiave” della crisi e che quindi difficilmente saranno presi impegni sul raggiungimento di obbiettivi per ridurre la povertà.

Zimbabwe
L’opposizione dello Zimbabwe ha annunciato il raggiungimento di un accordo di massima per la condivisione del potere con il partito al governo del presidente Mugabe. Dopo mesi di stallo politico, che hanno fatto cadere lo Zimbabwe in una profonda crisi economica e umanitaria, si è trovata un’intesa per emendare la Costituzione in modo da creare un posto di primo ministro destinato a Morgan Tsavngirai, leader dell’opposizione del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc). Intanto, nel Paese africano è allarme colera. I morti, secondo le ultime informazioni, sarebbero 500, con 10 mila casi segnalati.

Somalia
Le truppe dell’Etiopia lasceranno completamente la Somalia entro la fine dell’anno. La voce era già più volte circolata nei giorni scorsi, ma ieri è arrivato l’annuncio ufficiale di Addis Abeba all’Unione africana e all’Onu. Con il ritiro dell’esercito etiope, sale la preoccupazione del primo ministro somalo, Nur Hassan Hussein, che ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché siano inviate truppe di pace per la stabilizzazione del Paese, che rischia ancora di cadere sotto il controllo delle corti islamiche. Circa 100 mila persone, secondo gli ultimi dati forniti dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati, sono fuggite da Mogadiscio dal primo settembre scorso ad oggi.

Iraq
Ancora violenza in Iraq. Due persone sono rimaste uccise e altre 15 ferite nell'attacco contro la sede della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite (Unami) nella green zone a Baghdad. Secondo un portavoce della missione, le vittime sono cittadini stranieri, ma non dipendenti dell'Onu come era stato detto in un primo momento. La presenza di personale delle Nazioni Unite nel Paese del golfo è stata ridotta dall'attentato dinamitardo alla sede dell'organizzazione nell'agosto del 2003 costato la vita a 22 persone.

Pakistan
Un missile sparato da un sospetto drone (velivolo senza pilota) statunitense ha colpito una casa nella regione pachistana del Nord Waziristan, uccidendo tre persone. Le incursioni aeree americane nelle zone tribali pakistane contro postazioni talebane hanno recentemente provocato proteste ufficiali da parte del governo di Islamabad.

Iran
In Iran, una donna è stata condannata ad essere lapidata con una sentenza approvata dalla Corte suprema, e quindi ormai esecutiva. Lo rivela oggi il quotidiano riformista iraniano Etemad Melli. Il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva ordinato di sospendere nel 2002 le lapidazioni ma, secondo organizzazioni per i diritti umani in Iran, alcuni condannati sono stati comunque messi a morte con questo supplizio durante questi sei anni.
 
Israele-Gaza
Resta alta la tensione tra Israele e Gaza. Sei militari dello Stato ebraico sono rimasti feriti ieri sera in un attacco a colpi di mortaio contro la loro base. L’azione, rivendicata da Hamas, segue l’uccisione di un miliziano palestinese, durante un’incursione israeliana nella zona di Khan Yunes, nel sud della Striscia di Gaza.

Cuba-Russia
È stata Cuba l’ultima tappa del viaggio in America Latina del presidente russo, Dmitri Medvedev. Il capo del Cremlino ha incontrato il collega Raul Castro, ribadendo l’interesse di Mosca a una rinnovata e importante presenza nell’isola.

Elezioni Romania
Elezioni legislative domani in Romania, le prime dopo l’ingresso del Paese nell’Unione Europea nel 2007. Novità sostanziale nella tornata: il sistema elettorale adottato lo scorso marzo, che prevede il voto maggioritario a turno unico in collegi uninominali. A nominare il premier, sarà il presidente, Traian Basescu, a prescindere dal partito che vincerà.

Inflazione: a picco in Eurolandia
Avanza la crisi economica nel Vecchio Continente. L’inflazione della zona euro è precipitata a novembre al 2,1%. Una buona notizia per le famiglie europee, ma anche un chiaro riflesso del rallentamento dell’economia e del calo dei consumi. Cresce, intanto, la disoccupazione, arrivata al 7,7% in ottobre. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

  
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 334

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