Al via a Doha la Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo
Si è aperta oggi a Doha, in Qatar, la Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo,
promossa dal segretario generale, Ban Ki-moon, e ospitata dall'emiro Hamad Bin Khalifa
Al-Thani. La crisi economica e gli affetti sui Paesi in via di sviluppo saranno al
centro dei lavori che andranno avanti fino al 2 dicembre e ai quali partecipano oltre
70 delegazioni di tutto il mondo con capi di Stato e di governo, tra i quali il presidente
francese, Nicolas Sarkozy, oltre al presidente della Commissione europea Barroso.
Tuttavia, diverse organizzazioni umanitarie internazionali denunciano l’assenza di
molti “attori chiave” della crisi e che quindi difficilmente saranno presi impegni
sul raggiungimento di obbiettivi per ridurre la povertà.
Zimbabwe L’opposizione
dello Zimbabwe ha annunciato il raggiungimento di un accordo di massima per la condivisione
del potere con il partito al governo del presidente Mugabe. Dopo mesi di stallo politico,
che hanno fatto cadere lo Zimbabwe in una profonda crisi economica e umanitaria, si
è trovata un’intesa per emendare la Costituzione in modo da creare un posto di primo
ministro destinato a Morgan Tsavngirai, leader dell’opposizione del Movimento per
il cambiamento democratico (Mdc). Intanto, nel Paese africano è allarme colera. I
morti, secondo le ultime informazioni, sarebbero 500, con 10 mila casi segnalati.
Somalia Le
truppe dell’Etiopia lasceranno completamente la Somalia entro la fine dell’anno. La
voce era già più volte circolata nei giorni scorsi, ma ieri è arrivato l’annuncio
ufficiale di Addis Abeba all’Unione africana e all’Onu. Con il ritiro dell’esercito
etiope, sale la preoccupazione del primo ministro somalo, Nur Hassan Hussein, che
ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché siano inviate truppe
di pace per la stabilizzazione del Paese, che rischia ancora di cadere sotto il controllo
delle corti islamiche. Circa 100 mila persone, secondo gli ultimi dati forniti dall'Alto
commissariato Onu per i rifugiati, sono fuggite da Mogadiscio dal primo settembre
scorso ad oggi.
Iraq Ancora violenza in Iraq. Due persone sono rimaste
uccise e altre 15 ferite nell'attacco contro la sede della Missione di Assistenza
delle Nazioni Unite (Unami) nella green zone a Baghdad. Secondo un portavoce
della missione, le vittime sono cittadini stranieri, ma non dipendenti dell'Onu come
era stato detto in un primo momento. La presenza di personale delle Nazioni Unite
nel Paese del golfo è stata ridotta dall'attentato dinamitardo alla sede dell'organizzazione
nell'agosto del 2003 costato la vita a 22 persone.
Pakistan Un missile
sparato da un sospetto drone (velivolo senza pilota) statunitense ha colpito una casa
nella regione pachistana del Nord Waziristan, uccidendo tre persone. Le incursioni
aeree americane nelle zone tribali pakistane contro postazioni talebane hanno recentemente
provocato proteste ufficiali da parte del governo di Islamabad.
Iran In
Iran, una donna è stata condannata ad essere lapidata con una sentenza approvata dalla
Corte suprema, e quindi ormai esecutiva. Lo rivela oggi il quotidiano riformista iraniano
Etemad Melli. Il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi,
aveva ordinato di sospendere nel 2002 le lapidazioni ma, secondo organizzazioni per
i diritti umani in Iran, alcuni condannati sono stati comunque messi a morte con questo
supplizio durante questi sei anni. Israele-Gaza Resta alta
la tensione tra Israele e Gaza. Sei militari dello Stato ebraico sono rimasti feriti
ieri sera in un attacco a colpi di mortaio contro la loro base. L’azione, rivendicata
da Hamas, segue l’uccisione di un miliziano palestinese, durante un’incursione israeliana
nella zona di Khan Yunes, nel sud della Striscia di Gaza.
Cuba-Russia È
stata Cuba l’ultima tappa del viaggio in America Latina del presidente russo, Dmitri
Medvedev. Il capo del Cremlino ha incontrato il collega Raul Castro, ribadendo l’interesse
di Mosca a una rinnovata e importante presenza nell’isola.
Elezioni Romania Elezioni
legislative domani in Romania, le prime dopo l’ingresso del Paese nell’Unione Europea
nel 2007. Novità sostanziale nella tornata: il sistema elettorale adottato lo scorso
marzo, che prevede il voto maggioritario a turno unico in collegi uninominali. A nominare
il premier, sarà il presidente, Traian Basescu, a prescindere dal partito che vincerà.
Inflazione:
a picco in Eurolandia Avanza la crisi economica nel Vecchio Continente. L’inflazione
della zona euro è precipitata a novembre al 2,1%. Una buona notizia per le famiglie
europee, ma anche un chiaro riflesso del rallentamento dell’economia e del calo dei
consumi. Cresce, intanto, la disoccupazione, arrivata al 7,7% in ottobre. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 334 E'
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