Prima Beatificazione a Cuba: all'onore degli altari fra Olallo Valdés, apostolo dei
malati. Il Papa affida i cubani alla sua protezione
Benedetto XVI affida il popolo cubano alla sua “celeste protezione”: si tratta di
fra José Olallo Valdés, religioso professo dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni
di Dio, che domani sarà proclamato Beato nella città cubana di Camagüey. La Santa
Messa sarà presieduta, a nome del Papa, dal cardinale José Saraiva Martins,
prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi. Fra Olallo è il secondo
Beato cubano ed il primo ad essere beatificato a Cuba. Il servizio di Sergio Centofanti. Fervono gli
ultimi preparativi a Cuba per la prima beatificazione nella storia dell’isola. Anche
la TV di Stato trasmetterà l’evento. Del resto fra Olallo è amato e venerato da credenti
e non credenti, riunendo al di là delle differenze di credo tutto un popolo. E il
Papa, all’Angelus di domenica scorsa, ha affidato alla sua protezione tutti i cubani.
Vissuto nel 1800, in un periodo di lotte tra indipendentisti e colonizzatori spagnoli,
ha soccorso i feriti di guerra e i prigionieri, in particolare quanti non avevano
il permesso governativo di essere curati, ovvero i ribelli al governo spagnolo, correndo
gravi rischi personali. Per questo è tuttora amato in modo speciale dai militari cubani.
Entrato nell’Ordine dei Fatebenefratelli, per umiltà non volle farsi sacerdote: ma
tutti lo chiamavano ugualmente “padre Olallo”: lui, che non conobbe mai i genitori
e aveva trascorso l’infanzia in un orfanatrofio, vedeva tutti come suoi figli e fratelli,
soprattutto i più poveri e abbandonati che curava come infermiere nel corpo e nell'anima.
I malati li chiamava i suoi “figli prediletti”. Il segreto della sua fedeltà a Dio
era l’amore per Gesù crocifisso. Sulla figura del nuovo Beato ascoltiamo il superiore
generale dei Fatebenefratelli, fra Donatus Forkan, al microfono di Liadan
O’Connor: R. – Frater Olallo Valdés had a quite extraordinary
life... Fra Olallo Valdés ha avuto una vita davvero straordinaria. Ha curato
i malati nell’Ospedale di San Giovanni di Dio a Camagüey per 54 anni consecutivi,
eccetto una notte in cui fu costretto ad assentarsi a causa della guerra tra cubani
e soldati spagnoli. Era quello un tempo difficile per i credenti: le comunità religiose
furono soppresse. Morto il suo unico confratello rimase solo a lavorare nell’ospedale
aiutando tutti. La gente lo amava e alla sua morte già lo chiamavano santo. La sua
tomba è sempre stata piena di fiori. Ora la sua beatificazione è per noi uno stimolo
a vivere la nostra fede con coraggio andando avanti nonostante le difficoltà. E’ uno
straordinario esempio per la Chiesa intera e un grande incoraggiamento per la gente
di Cuba. Tutti possiamo trovare in fra Olallo un’ispirazione per la nostra vita: ci
dà coraggio e ci dà speranza per il futuro.