2008-11-28 08:48:57

Lo sgomento di Benedetto XVI per gli attentati a Mumbai: "Si ponga fine a tutti gli atti di terrorismo"


Profondo cordoglio di Benedetto XVI per le vittime di una serie di terribili attentati a Mumbai in India che, ieri, hanno causato almeno 130 morti ed oltre trecento feriti. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato al cardinale arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias, il Pontefice chiede che si “ponga fine a tutti gli atti di terrorismo, che offendono gravemente la famiglia umana e destabilizzano fortemente la pace e la solidarietà necessarie a costruire una civiltà degna della nobile vocazione dell’uomo ad amare Dio e il prossimo”. Il Papa esprime la sua “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenza a Mumbai ed assicura la sua vicinanza a quanti sono stati colpiti da questi “attacchi brutali” di terrorismo. Il Santo Padre prega infine per le vittime e i loro famigliari implorando Dio di confortare i feriti e quanti piangono i propri cari.

E contro l’orrore scatenato dalla follia terroristica a Mumbai prendono posizione anche i vescovi cattolici dell’India. Si tratta di una delle “più sconvolgenti tragedie umane degli ultimi tempi”, si legge in una nota diffusa oggi dalla loro Conferenza episcopale (Cbci). Esprimendo cordoglio per le vittime e pregando per la pronta guarigione dei feriti, i presuli indiani lanciano un appello affinché gli ostaggi in mano ai terroristi “possano essere al più presto liberati”. Al microfono di Sergio Centofanti, è il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo metropolita di Bombay, a parlare dell’ondata di attentati che sta insanguinando la sua città: 00:01:12:67
R. – Siamo tutti scioccati per quello che è accaduto: questi terroristi sono non solo contro il governo ma contro tutta la nazione indiana. Abbiamo avuto attacchi terroristici nel passato, ma mai di questo tipo. Ora dobbiamo restare uniti: tutte le religioni, tutta la gente deve restare unita, in questo momento, e combattere questa violenza.
 
D. – Qual è l’azione dei cristiani in questo momento così difficile?
 
R. – La prima cosa è la preghiera: preghiera per tutti e per la pace. La nazione indiana ha bisogno di pace, di una cultura di pace, di una cultura della non violenza, del messaggio di Cristo, che è messaggio di pace, di gioia e un messaggio di amore.







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