Lo sgomento di Benedetto XVI per gli attentati a Mumbai: "Si ponga fine a tutti gli
atti di terrorismo"
Profondo cordoglio di Benedetto XVI per le vittime di una serie di terribili attentati
a Mumbai in India che, ieri, hanno causato almeno 130 morti ed oltre trecento feriti.
In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato
al cardinale arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias, il Pontefice chiede che si “ponga
fine a tutti gli atti di terrorismo, che offendono gravemente la famiglia umana e
destabilizzano fortemente la pace e la solidarietà necessarie a costruire una civiltà
degna della nobile vocazione dell’uomo ad amare Dio e il prossimo”. Il Papa esprime
la sua “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenza a Mumbai ed assicura
la sua vicinanza a quanti sono stati colpiti da questi “attacchi brutali” di terrorismo.
Il Santo Padre prega infine per le vittime e i loro famigliari implorando Dio di confortare
i feriti e quanti piangono i propri cari.
E contro l’orrore scatenato dalla
follia terroristica a Mumbai prendono posizione anche i vescovi cattolici dell’India.
Si tratta di una delle “più sconvolgenti tragedie umane degli ultimi tempi”, si legge
in una nota diffusa oggi dalla loro Conferenza episcopale (Cbci). Esprimendo cordoglio
per le vittime e pregando per la pronta guarigione dei feriti, i presuli indiani lanciano
un appello affinché gli ostaggi in mano ai terroristi “possano essere al più presto
liberati”. Al microfono di Sergio Centofanti, è il cardinale Oswald Gracias,
arcivescovo metropolita di Bombay, a parlare dell’ondata di attentati che sta
insanguinando la sua città: 00:01:12:67 R. – Siamo tutti scioccati
per quello che è accaduto: questi terroristi sono non solo contro il governo ma contro
tutta la nazione indiana. Abbiamo avuto attacchi terroristici nel passato, ma mai
di questo tipo. Ora dobbiamo restare uniti: tutte le religioni, tutta la gente deve
restare unita, in questo momento, e combattere questa violenza. D.
– Qual è l’azione dei cristiani in questo momento così difficile? R.
– La prima cosa è la preghiera: preghiera per tutti e per la pace. La nazione indiana
ha bisogno di pace, di una cultura di pace, di una cultura della non violenza, del
messaggio di Cristo, che è messaggio di pace, di gioia e un messaggio di amore.