Genova: "Cattedrale aperta" sui temi della laicità
“Quello della laicità è un tema ricorrente sul quale è necessario fare la maggior
chiarezza possibile per un corretto rapporto tra la dimensione della fede e la vita
civile”: lo ha affermato ieri sera in cattedrale, l'arcivescovo di Genova e presidente
della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, presentando l'iniziativa “Cattedrale aperta”,
il ciclo di tre incontri sul tema “Laicità, significati e prospettive”. “La nostra
cattedrale vuol sempre essere aperta a tutti indistintamente - ha detto il cardinale
Bagnasco ripreso dall'agenzia Sir - ma in particolare in questi tre momenti di riflessione
su un argomento di particolarissima attualità”. Relatori del primo incontro nel duomo
di San Lorenzo sono stati i docenti universitari Francesco D'Agostino ed Ernesto Galli
della Loggia; moderatore il direttore di Avvenire, Dino Boffo. Gremito, per l'occasione,
il duomo di San Lorenzo. Oltre mille persone, tra cui il prefetto di Genova, Annamaria
Cancellieri, autorità civili e militari. Per Ernesto Galli Della Loggia, docente di
storia contemporanea ed editorialista, nella nostra società “postmoderna” la laicità
“tende a diventare la negazione del rilievo storico della religione e la sua delegittimazione:
Il fondamento della laicità – ha affermato Della Loggia - deriva dall'annuncio cristiano”
e “dall'affermazione dell'esercizio separato dei due poteri”, quello civile e religioso.
Con il passaggio dalla modernità alla post-modernità si sono verificati due cambiamenti.
Sul piano “sociale” è finita “l’idea che l’individuo si costruisce intorno a dei valori”.
Nella società post-moderna “gli individui iniziano a costruirsi intorno al consumo
di oggetti, beni, estrinseci”. La seconda conseguenza “è la trasformazione della scienza
in tecnoscienza”. “La scienza – ha continuato - non ha più l'obiettivo di conoscere,
ma di creare, e va in diretta competizione con il racconto cristiano della creazione”.
“La laicità, in questo contesto - ha concluso Galli Della Loggia -, non è più il problema
del confine tra sfera civile e religiosa” ma coincide con il “tentativo di espellere
la religione dallo spazio pubblico”. “Se il cristianesimo tradisce l’idea di laicità
– ha affermato Francesco D'Agostino, docente di filosofia del diritto - tradisce se
stesso, si deforma e diventa fondamentalista”. Allo stesso modo, “se la laicità non
prende sul serio il cristianesimo tradisce se stessa, si deforma e si perde”. “Il
laicismo che nega la ragione comune”, che rifiuta il dialogo “per capire così è bene
e cosa male”, è un laicismo “destinato al suicidio”. La teoria laicista degli “stranieri
morali”, poi, è “spiritualmente povera”. Secondo tale teoria “ognuno ha i propri valori,
diversi e incomunicabili, e viviamo gli uni accanto agli altri come stranieri che
parlano lingue diverse”. Ma, ha commentato D'Agostino, “rare volte è stata proposta
una teoria più fredda e meno corrispondente al senso comune” che comprende che l'uomo
“è quell’essere che non vuole essere lasciato solo” e che “sa bene che quando abbiamo
un problema lo comunichiamo a chi sta vicino”. Tale convinzione deriva dal fatto che
“la verità del mondo appartiene a tutti noi insieme”. (R.P.)