Energia ‘pulita’ in Vaticano: inaugurato l’impianto fotovoltaico dell’Aula Paolo VI
La salvaguardia del Creato passa attraverso il risparmio energetico. Prima udienza
generale oggi nell’Aula Paolo VI rinnovata da un impianto fotovoltaico, posto sulle
volte dell’edificio, allo scopo di convertire l’energia solare in energia elettrica,
permettendo così di evitare l’emissione di 225 mila chili di anidride carbonica e
risparmiare circa 80 tonnellate di petrolio. La cerimonia d’inaugurazione - ospitata
nella Casina di Pio IV, sede della Pontificia Accademia delle Scienze - è stata presieduta
stamane dal cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della
Città del Vaticano, presente tra gli altri il prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per
la Fisica.
L’opera è stata realizzata dalla società tedesca SolarWorld AG,
che ne ha fatto dono al Papa, mentre l’idea dell’impianto si deve all’intuizione dell’ing.
Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi tecnici del Governatorato, che ha seguito
e promosso lo sviluppo di uno studio preliminare curato dal prof. Livio De Santoli
dell’Università “La Sapienza”. Particolare cura è stata posta per rispettare il progetto
originale dell’edificio dedicato alle udienze papali, commissionato nel 1964 da Paolo
VI all’ing. Pier Luigi Nervi ed inaugurato nel 1971. Ascoltiamo l’ing. Cuscianna al
microfono di Philippa Hitchen:
R. – La
struttura dell’Aula Paolo VI dal punto di vista architettonico, è una di quelle che
si prestava maggiormente ad un impianto di questo genere. E’ una situazione che non
è frequente nella Città del Vaticano, perché gran parte delle costruzioni sono di
carattere storico, artistico, monumentale. Questa ha delle validità architettoniche
perfette dal punto di vista moderno e quindi poteva meglio di altre sopportare una
integrazione tecnologica.