2008-11-26 16:08:56

Appello della Chiesa australiana contro la pena di morte


Un invito al parlamento per una più forte presa di posizione contro la pena di morte è stato rivolto dal Consiglio per la giustizia sociale della Chiesa cattolica australiana (Acsjc), alla vigilia di un dibattito sulla pena capitale. Secondo mons. Christopher Saunders, Vescovo di Broome e Presidente dell’Acsjc, il dibattito parlamentare darà ai politici australiani, di tutti partiti, l’opportunità per ribadire il “no” alla pena capitale in Australia e di unirsi al movimento per l’abolizione universale della pratica. L’Australia ha già messo al bando la pena di morte sul proprio territorio ma, per rendere il provvedimento definitivo, occorre incorporarlo nella legge nazionale, in modo tale che nessuna nuova amministrazione o nessun governo possa reintrodurre la pena capitale nell’ordinamento giuridico del Paese. Un passo auspicato dalla Chiesa australiana, secondo cui in questo modo si “darebbe alla comunità internazionale un segnale netto e chiaro”. “Noi crediamo – ha concluso mons. Saunders citato dalla Misna – che i valori che animano chi si oppone alla pena di morte non fanno distinzione tra politica estera o interna; per questo motivo la posizione dell’Australia non può essere circoscritta ai confini nazionali ma deve andare oltre”. In base agli ultimi dati sono 133 gli Stati abolizionisti nel mondo, contro i 64 Paesi che continuano a prevedere le esecuzioni capitali. L’ultimo ad aver cancellato dai suoi ordinamenti la pena di morte è il Burundi; in base al nuovo codice penale – approvato a larghissima maggioranza dal parlamento - la pena di morte, peraltro non più applicata dal 1997, è stata commutata in ergastolo. (M.G.)







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