Appello della Chiesa australiana contro la pena di morte
Un invito al parlamento per una più forte presa di posizione contro la pena di morte
è stato rivolto dal Consiglio per la giustizia sociale della Chiesa cattolica australiana
(Acsjc), alla vigilia di un dibattito sulla pena capitale. Secondo mons. Christopher
Saunders, Vescovo di Broome e Presidente dell’Acsjc, il dibattito parlamentare darà
ai politici australiani, di tutti partiti, l’opportunità per ribadire il “no” alla
pena capitale in Australia e di unirsi al movimento per l’abolizione universale della
pratica. L’Australia ha già messo al bando la pena di morte sul proprio territorio
ma, per rendere il provvedimento definitivo, occorre incorporarlo nella legge nazionale,
in modo tale che nessuna nuova amministrazione o nessun governo possa reintrodurre
la pena capitale nell’ordinamento giuridico del Paese. Un passo auspicato dalla Chiesa
australiana, secondo cui in questo modo si “darebbe alla comunità internazionale
un segnale netto e chiaro”. “Noi crediamo – ha concluso mons. Saunders citato dalla
Misna – che i valori che animano chi si oppone alla pena di morte non fanno distinzione
tra politica estera o interna; per questo motivo la posizione dell’Australia non può
essere circoscritta ai confini nazionali ma deve andare oltre”. In base agli ultimi
dati sono 133 gli Stati abolizionisti nel mondo, contro i 64 Paesi che continuano
a prevedere le esecuzioni capitali. L’ultimo ad aver cancellato dai suoi ordinamenti
la pena di morte è il Burundi; in base al nuovo codice penale – approvato a larghissima
maggioranza dal parlamento - la pena di morte, peraltro non più applicata dal 1997,
è stata commutata in ergastolo. (M.G.)