Visita e celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo del Catholicos armeno,
Aram I
Il Catholicos di Cilicia degli Armeni, Sua Santità Aram I, come già altri capi ed
esponenti delle Chiese orientali ortodosse, è venuto pellegrino nella Basilica Papale
di San Paolo fuori le Mura per unirsi alle celebrazioni del bimillenario della nascita
dell’Apostolo. Lunedì 24 novembre, accompagnato da dieci arcivescovi e vescovi e da
un folto gruppo di fedeli, nonché dal presidente del Pontificio Consiglio per la promozione
dell’ unità dei cristiani, cardinale Walter Kasper, dal segretario arcivescovo Brian
Farrell e da officiali della sezione orientale del dicastero, è stato ricevuto al
quadriportico della Basilica dall’abate dell’Abbazia benedettina, padre Edmund Power.
Attraversata la Porta Paolina e tutta la navata centrale, il Catholicos e il seguito
hanno sostato in preghiera e venerato il Sepolcro dell’Apostolo; quindi, insieme ai
monaci dell’Abbazia, hanno raggiunto in processione l’area dell’abside per una preghiera
ecumenica che, aperta dal saluto dell’abate Power, è stata presieduta congiuntamente
dal Catholicos Aram e dal cardinale Kasper. Alla salmodia dei monaci è seguita la
lettura di un passo della prima Lettera ai Corinzi fatta da un vescovo armeno. Il
Catholicos ha quindi svolto una meditazione sulla centralità nella storia della cristianità
di San Paolo, celebrato soprattutto, ha detto, come apostolo delle genti e fondatore
di chiese. L’Anno Paolino è ora occasione per ricordare che la fede in Cristo è vita
reale e che la Chiesa è una realtà missionaria per la vita dei popoli. In Cristo,
ha aggiunto, scompaiono dissensi e diversità fra i cristiani, che peraltro sono chiamati
alla conversione. Condividendo l’appello di papa Benedetto XVI per una nuova missione
che porti Cristo nel mondo, Aram I ha affermato che questa è una sfida per tutti.
Dopo il canto del "Magnificat" il cardinale Kasper ha introdotto una preghiera ecumenica
con l’invocazione al Santo Spirito per “l’unità nella professione della fede, nella
vita della Chiesa e nella testimonianza al mondo”. Alla recita del Padre Nostro ha
fatto seguito la benedizione di Aram I e del cardinale Kasper che, a conclusione della
cerimonia, sono stati salutati dall’arciprete della Basilica, il cardinale Andrea
Cordero Lanza di Montezemolo. (G.M.)