Nicaragua: il contributo della Chiesa per riportare la serenità nel Paese
Al termine della celebrazione dell’Eucaristia, nelle circa 300 parrocchie del Nicaragua,
i fedeli hanno partecipato, ieri, a processioni organizzate per la solenne ricorrenza
del Cristo Re. Si è trattato di un impegno nazionale formulato dalla Conferenza episcopale
nicaraguense, per contribuire a riportare la serenità nel Paese, dopo i giorni difficili
seguiti allo svolgimento delle elezioni municipali. Secondo il Consiglio superiore
elettorale, il voto ha favorito il fronte sandinista al potere, ma l’opposizione di
centro destra ha vivacemente contestato la regolarità del processo elettorale, chiedendo
di ricontare le schede e addirittura di ripetere le votazioni stesse. Ma il risultato
è comunque stato ufficializzato e tutte le eccezioni degli oppositori, sono state
respinte, per cui la tensione continua a pervadere la società. Respingendo ogni illazione
di un possibile uso politico della religione, il portavoce della curia arcivescovile
di Managua, padre Rolando Álvarez - che è pure direttore di Radio cattolica - ha detto
che le processioni hanno segnato unicamente una celebrazione della Chiesa universale,
quella in omaggio a Cristo Re dell’universo. Da parte sua, mons. Abelardo Mata, vescovo
della diocesi di Estelí, ha ricordato che ai parroci è stato assegnato il compito
di rivolgere ai fedeli un appello alla pace e al senso di responsabilità e di affidare
al Signore e alla Vergine Maria il futuro di questa Nazione. (Dall'America Latina:
Maurizio Salvi, Ansa)