Messaggio dei vescovi cubani per la beatificazione di padre Olallo Valdes
“Ci auguriamo che l’esempio di carità paziente ed eroica del padre Olallo aiuti tutti
noi, in modo speciale coloro che sono responsabili del delicato servizio di promuovere
il bene comune, affinché lo facciano con spirito di giustizia, favorendo così la convivenza
fraterna tra tutti i cubani”. Così i vescovi cattolici di Cuba in un breve messaggio
letto ieri, domenica, in tutte le chiese dell’isola a pochi giorni dell’attesa beatificazione,
la prima in territorio cubano, del Servo di Dio fra José Olallo Valdés, dell'Ordine
Ospedaliero di San Giovanni di Dio. Proprio ieri il Santo Padre dopo l’Angelus con
il pensiero rivolto al caro popolo cubano ha detto: “Alla sua celeste protezione affido
il popolo cubano, specialmente i malati e gli operatori sanitari”. La cerimonia sarà
celebrata sabato prossimo a partire dalle ore 8 nella città in cui morì frà Olallo
nel 1889, Camagüey, e sarà presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto
emerito della Congregazione delle Cause dei Santi. Insieme al cardinale Saraiva celebrerà
il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba, arcivescovo Camagüey
Juan García Rodríguez. I vescovi ricordano che la beatificazione è un “riconoscimento
pubblico che padre Olallo ha vissuto in un modo straordinario le virtù cristiane”,
ragion per cui - si spiega - da sabato “sarà possibile rendere culto al nuovo beato”.
In realtà, come ricordano gli stessi presuli, padre Olallo è da molti anni nel cuore
dei cubani, credenti e non, poiché il suo esempio di dedizione al prossimo fino all’estremo,
in particolare di amore per i più deboli, anziani e malati, è conosciuto da un capo
all’altro dell’isola. Una devozione speciale è riservata al nuovo beato fra i membri
della Forze armate perché si ricorda che padre Olallo, essendo molto giovane, fece
l’impossibile per dare soccorso e sollievo ai combattenti della “prima guerra per
l’indipendenza”. Per 54 anni, fra José Olallo Valdés, consacrò la sua vita alla cura
dei poveri degli infermi e dei lebbrosi, degli abbandonati e dei moribondi, dei bimbi
infermi e senza scuola, degli anziani senza famiglia, dei prigionieri, dei malati,
degli africani e lottò contro la schiavitù. La sua fama di santità si è mantenuta
viva attraverso i 115 anni trascorsi dalla sua morte. Era l’ultimo religioso di San
Giovanni di Dio rimasto a Cuba anche dopo la scomparsa dell’Ordine nell’Isola. Il
popolo è rimasto vicino ai suoi resti con devozione, li ha conservati con affetto
in un bel monumento funebre realizzato con una sottoscrizione popolare. L’omaggio
del popolo cubano si esprimerà anche tramite un fatto insolito, e cioè, il “Canal-2”
della Televisione cubana trasmetterà in differita l’intera cerimonia dalle 9.30 di
sabato. (A cura di Luis Badilla)