Giudice impone la rimozione dei Crocifissi in una scuola di Valladolid. Il rammarico
dell’arcivescovo della città iberica
Fa discutere in Spagna la decisione di un giudice che ha imposto la rimozione dei
Crocifissi dalle aule di una scuola pubblica di Valladolid, nonostante la posizione
contraria del consiglio scolastico. E’ la prima volta che la giustizia spagnola prende
una decisione del genere. La sentenza impone alla scuola “Macias Picavea” di rimuovere
i simboli religiosi dalle classi accogliendo così la richiesta di un’associazione
per la scuola laica. Sulla vicenda, Rafael Alvarez Taberner del nostro programma
spagnolo ha raccolto la riflessione dell’arcivescovo di Valladolid, Braulio
Rodríguez Plaza:
R. – Para
mi la sentencia…Per me la sentenza è stata un dispiacere e so che il Consiglio
scolastico è formato da brave persone. Mi sembra che il Crocifisso in una cultura
come la nostra non vada a ferire nessuno, perché il Crocifisso è solo amore e pace.
Nella dichiarazione che ho rilasciato alla Radio cattolica Cope, notavo che in base
a questa sentenza qualunque segno religioso potrebbe essere cancellato e tolto in
qualsiasi luogo, perché potrebbe ferire la suscettibilità e la sensibilità di molta
gente. Allora faccio l’esempio di una città europea come Bruges, dove ci sono angoli,
vie, incroci in cui sono collocate tante piccole immagini della Vergine, di Cristo
e non credo che la gente anche non religiosa, non cristiana, si dia pena per questo.
Sono sicuro che mi diranno che qui la questione è diversa… si tratta di un’aula, di
una scuola dove stanno dei bambini… Allora, di questo passo, dovremo chiedere il permesso
per dire “Io credo in Dio e in nostro Signore Gesù Cristo”? Non lo so, se vogliamo
arrivare a questo… Io voglio continuare a mostrare i simboli religiosi, perché mi
pare che anche questo faccia parte della libertà religiosa a cui tutti teniamo.