Il Catholicos di Cilicia degli Armeni, Aram I, è a Roma, da oggi a giovedì, per incontrare
Benedetto XVI
Il Catholicos di Cilicia degli Armeni, Aram I, è a Roma da oggi a giovedì 27 novembre
per incontrare Benedetto XVI. In programma due momenti diversi di incontro. La visita
avviene in un contesto di buone relazioni, confermate anche dalle numerose visite
dei Catholicos sia di Etchmiadzin che di Cilicia.
Il programma della visita
prevede significativi momenti di preghiera. Benedetto XVI e Aram I si incontreranno
due volte. Alle ore 11.45 di lunedì 24 novembre, nel Palazzo Apostolico, il Papa riceverà
il Catholicos. In precedenza, alle ore 9.30, Aram I visiterà la Basilica vaticana,
pregherà davanti alla tomba di Giovanni Paolo II e poi davanti alla statua di San
Gregorio l’Illuminatore che si trova in una nicchia esterna della Basilica. Il secondo
incontro avverrà mercoledì 26 alle ore 10.30 in occasione dell’udienza generale. Per
quanto riguarda il programma degli altri impegni: lunedì 24, alle ore 17, Aram I sarà
nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per una breve liturgia. Martedì 25 parteciperà,
alle ore 19.30, ai Vespri nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, memoriale
dei martiri del ventesimo secolo, e a un incontro di preghiera a Santa Maria in Trastevere.
Inoltre sono previste conversazioni con il cardinale Walter Kasper, presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il segretario, il
sotto-segretario e gli officiali della sezione orientale del dicastero. Il Catholicos
sarà anche ricevuto dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e dal cardinale
Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Un evento di rilievo, poi, sarà la visita alla Pontificia Università Urbaniana dove,
martedì alle ore 11, Aram I terrà la lectio magistralis sul tema: "The Christians
in the Middle East".
Ricordiamo che lo stesso Aram I è venuto a Roma a gennaio
1997 per incontrare Giovanni Paolo II. Bisogna, inoltre, ricordare che la Chiesa armena
è distinta in due Catholicossati, quello di Etchmiadzin e quello di Cilicia. Si tratta
di una distinzione che ha motivi storici, ma in ogni caso tutti gli armeni costituiscono
una sola Chiesa.
Sul significato della visita, Filippa Hitchen ha
intervistato il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione dell’Unità dei Cristiani:
R.
– Certamente è una visita di cortesia, ma al contempo molto più di una visita di cortesia,
perché la Chiesa armena in Cilicia fa parte della famiglia delle Chiese orientali
ortodosse e noi siamo in dialogo con loro. Per questo, la visita ha anche un significato
ecumenico. In secondo luogo, Aram I è una persona molto stimata nel contesto dell’ecumenismo.
In terzo luogo, con lui possiamo discutere anche della situazione del Libano che un
tempo era un Paese cristiano mentre ora la maggioranza della popolazione non è più
cristiana; le Chiese, però, e soprattutto i leader delle Chiese hanno in Libano un’influenza
politica molto importante e quindi si apre il dialogo sulla pace in Medio Oriente.
D. – Un altro tema importante: il Catholicos viene
anche per venerare la memoria dei martiri del cosiddetto genocidio degli Armeni. Secondo
lei, cosa può fare la Santa Sede? Qual è la posizione della Santa Sede riguardo a
questa grande ferita?
R. – Certamente è una ferita nella
coscienza e nel cuore di tutti gli armeni e la posizione della Santa Sede è stata
espressa da Giovanni Paolo II quando fece visita in Armenia: lui ha visitato il memoriale
delle vittime del genocidio e il Papa ha usato anche questo termine, malgrado esso
non piaccia ai turchi. Non si tratta del termine: è un fatto che ci siano state moltissime
vittime e quindi questa è una memoria che ha bisogno di guarire. Io non so se la Santa
Sede possa fare qualcosa per migliorare i rapporti tra Turchia e Armenia, ma nondimeno
questa è una cosa molto importante per la pace in Medio Oriente. La Chiesa cattolica
deve essere dapprima con le vittime, questo è un principio importante per il nostro
agire.