2008-11-22 15:10:42

La società non emargini le religioni, ma queste non siano intolleranti: così Benedetto XVI alla Settimana sociale francese


Le religioni hanno “il dovere di proporre una visione della fede non in termini di intolleranza, di discriminazione o di conflitto, ma di rispetto assoluto della verità, di incoraggiamento alla coesistenza e alla riconciliazione e di promozione dei diritti umani”: è quanto afferma Benedetto XVI in un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, alla Settimana sociale di Francia che si è aperta ieri a Lione. D’altra parte la Chiesa cattolica – continua il Papa - guarda al diritto alla libertà religiosa come “il primo di tutti i diritti dell’uomo, fondamento e garanzia di tutti gli altri”. Da Lione, l’inviato del Sir, Daniele Rocchi:RealAudioMP3

La distinzione tra la sfera politica e quella religiosa, "non deve condurre a lasciare ai soli Stati, con le loro leggi e istituzioni, la responsabilità ultima di rispondere alle aspirazioni delle persone, delle comunità e dei popoli", ma solo "una visione della vita, saldamente ancorata alla dimensione religiosa, può permettere di arrivare" ad un ordine sociale, basato sulla "promozione della giustizia e della pace" e "rispettoso della dignità della persona". Con il saluto di Benedetto XVI, si è aperta ieri l’83.ma edizione delle Settimane sociali di Francia che a Lione vede riuniti, fino a domani, oltre quattro mila partecipanti per riflettere su “Religioni: minaccia o speranza per le nostre società?”. Un tema vasto e profondo, lo ha definito, ad inizio lavori, l’arcivescovo di Lione, il cardinale Philippe Barbarin, per il quale una cultura che punta a rimuovere l’esperienza della fede dalla vita pubblica non esprime una laicità moderna. Il bilancio della prima giornata dei lavori è venuta comunque dal presidente delle Settimane sociali di Francia, Jerome Vignon: “Oggi – ha detto – le religioni sono una speranza e non una minaccia. Possono essere una minaccia se venissero tentate dal potere ma almeno, per l’Europa, non è più così. Ciò che vive, nel Vecchio continente, è infatti la fecondità della Parola”. In questa prospettiva, ad avviso di Vignon, le Chiese avranno un ruolo fondamentale, se saranno un cammino verso Dio. La loro presenza dice che il credente non è qualcuno che decide di "possedere" la verità, ma qualcuno che è consapevole di "ricevere" la verità da Dio. “La Chiesa – ha poi aggiunto – deve essere fiera del dialogo interreligioso perché è un contributo essenziale sia per la pace, sia per la conoscenza e la stima tra le tre religioni monoteiste” che si rifanno ad Abramo. Alla Settimana sociale di Francia, che sta vivendo oggi la sua seconda giornata di lavori, partecipano anche i rappresentanti delle Chiese europee, molte dell’Est, come Russia, Polonia, Ucraina, Bulgaria, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, insieme a Belgio, Italia, Portogallo ed Austria.







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