Fondamentalisti indù in Orissa offrono un premio a chi uccide un cristiano
In Orissa i fondamentalisti indù hanno reso noto di offrire premi in denaro, vestiti,
liquori ed altri beni per chi uccide un cristiano, ne distrugge le proprietà o ne
incendia le chiese. E’ quanto riporta l’agenzia AsiaNews, aggiungendo che questa mattina
il ministro degli Interni indiano, Shivraj Patil, ha chiesto la creazione di un reparto
speciale della polizia per proteggere le vittime delle violenze in Orissa, nel Karnataka
e nel Kerala, aggiungendo che solo un reparto di sicurezza speciale può garantire
un’adeguata protezione alle vittime e agli sfollati. Per portare a termine il progetto
di estirpare la presenza cristiana in Orissa, i fondamentalisti assoldano anche le
donne, le quali ricevono un addestramento specifico all’uso di spade e bastoni nei
centri avviati dal Bajrang Dal, l’ala giovanile del partito nazionalista indù Vishwa
Hindu Parishad. L’Ong britannica Release International parla poi delle taglie che
vengono poste sui cristiani condannati a morte. “Obiettivi diversi hanno taglie differenti
- riferisce l’Ong britannica riportando le parole del portavoce dell’All India Christian
Council (Aicc) – e possono variare dall’omicidio, alla distruzione di chiese o proprietà
dei cristiani”. “La morte di un pastore o un prete – conferma Faiz Rahman, presidente
di Good News India – vale 250 dollari americani”. Rahman racconta di aver aiutato
25 preti a lasciare i campi profughi, ma vi sono ancora circa 250 leader religiosi
ospitati nei centri predisposti dal governo. Egli sostiene che “rappresentano obiettivi
di primo piano per i fondamentalisti indù, e per questo bisogna aiutarli a lasciare
i campi profughi verso mete più sicure”. Il capo di Release International, Andy Dipper,
ha infine lanciato un appello alla comunità internazionale di aiuto urgente per i
profughi cristiani ad affrontare il rigoroso inverno in India e ha invitato il governo
indiano ad intraprendere iniziative serie per contenere le violenze e le minacce dei
fondamentalisti indù. (C.C.)