Appello del Servizio per i Rifugiati dei Gesuiti sul conflitto nel Congo
In un comunicato diffuso ieri in occasione della Giornata Universale dell’Infanzia,
il Servizio per i Rifugiati dei Gesuiti (JRS) ha espresso la sua profonda preoccupazione
per la situazione umanitaria nel Kivu del Nord, ed in particolare per gli effetti
che questa situazione sta avendo sui bambini e sulle bambine della regione. Il principale
timore - riferisce l'agenzia Fides - è che “questa guerra nell’est del Congo possa
privare tutta una generazione l’educazione, elemento tanto essenziale per un’autentica
ricostruzione della Regione che ha sofferto per anni la guerra”. A questo proposito,
il JRS ha rivolto un appello al governo congolese, ai gruppi ribelli e alla comunità
internazionale per garantire la fine del reclutamento dei bambini soldato e per dare
priorità alla protezione di questi bambini; perchè l’educazione recuperi il più presto
possibile il suo ambiente di sicurezza; per dare priorità proprio all’educazione come
elemento fondamentale delle risposte urgenti e allla disponibilità dei fondi necessari
per il suo finanziamento. Secondo il JRS, migliaia di bambini sono attualmente impossibilitati
a frequentare le scuole nel Kivu del Nord. Soltanto nella regione di Rutshuru, teatro
degli ultimi scontri, 150.000 bambini non possono continuare i loro studi. Le agenzie
delle Nazioni Unite stimano che l’85% delle scuole rimangono chiuse. Sfortunatamente,
questa non è la prima volta che il conflitto ostacola l’educazione dei bambini nel
Kivu del nord. Per cui senza un reale intervento esterno, questa guerra corre il rischio
di negare l’educazione a tutta una generazione di bambini del Kivu. “Nonostante il
chiaro vantaggio che l’educazione presuppone in situazioni di crisi - dando un senso
di normalità ai bambini, preparandoli per il futuro, dando speranza alle loro famiglie
– questo ambito sociale riceve solo il 3% del fondo internazionale di emergenza nel
Kivu del Nord, secondo gli ultimi dati di settembre” è la denuncia del JRS. Sebbene
ci sia stato ultimamente un considerevole aumento degli aiuti, non sono ancora sufficienti
per garantire un’educazione di qualità a questi bambini. In realtà a metà 2008 è arrivato
soltanto il 20% dei fondi necessari per l’educazione. A questo proposito il JRS rivolge
un appello per dare priorità all’educazione di urgenza ed aumentare i fondi da destinare
a questo scopo. Da gennaio il JRS ha gestito progetti di educazione primaria e secondaria,
formazione professionale e sostegno alle persone in situazioni di vulnerabilità a
Rutshuru e nei campi di rifugiati alla periferia di Goma. (R.P.)