2008-11-20 15:18:11

Minacce di Al Qaeda al presidente eletto degli Usa Obama


Due settimane dopo le elezioni del 4 novembre negli Stati Uniti, Al Qaeda ha lanciato un nuovo proclama. E lo ha fatto con il numero due della rete terroristica, l’egiziano Al Zawahiri. Obiettivo del messaggio, affidato ad un video su web, il presidente eletto Barack Obama. Da New York, Elena Molinari:RealAudioMP3

Per Al Qaeda l’elezione di un presidente americano con la pelle nera e un padre musulmano, non toglie nulla alla criminalità dell’America. Il medico egiziano chiama Obama spregiativamente un “servo negro di casa che si è piegato alla società dei bianchi” e afferma che Obama ha rinnegato le sue origini islamiche in nome dell’amicizia con cristiani ed ebrei. Al Zawahiri promette poi battaglie in Afghanistan e assicura, al nuovo presidente, che il piano di spostare truppe verso il Paese asiatico sarà un fallimento. L’egiziano ha poi esortato nuovamente i musulmani a compiere attentati contro l’America. Poche però le reazioni suscitate dal video. Secondo l’amministrazione Bush, il messaggio non contiene indicazioni di minacce per il Paese. Il Dipartimento di Stato si è limitato a chiamarlo “una serie di commenti spregevoli” e lo staff di Obama lo ha ignorato. La squadra del presidente eletto resta infatti impegnata nella scelta dei componenti della sua futura amministrazione. Fra questi spunta il nome di Tom Daschle: l’ex leader dei democratici al Senato, sarà il nuovo capo del dipartimento alla salute. Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana.

 
Somalia
Si intensificano gli sforzi della comunità internazionale contro la piaga della pirateria somala che infesta le acque del Golfo di Aden. Stamani la Russia ha comunicato che invierà ulteriori navi da guerra al largo della costa somala, mentre il ministro francese della Difesa ha annunciato che la missione antipirateria dell'UE partirà l'8 dicembre. Nelle acque del Corno d’Africa stazionano già una flotta della Nato e una fregata indiana che ieri ha affondato un battello di pirati e ne ha messi in fuga altri due. Continuano intanto i negoziati per la superpetroliera saudita sequestrata sabato scorso al largo delle coste del Kenya, per il cui riscatto sono stati chiesti 25 milioni di dollari. Ieri il Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in un rapporto destinato al Consiglio di Sicurezza ha detto che la somma totale dei riscatti, pagati dall'inizio dell'anno ai pirati somali, ammonta a quasi 30 milioni di dollari. Secondo il presidente della Commissione dell'Unione africana, Jean Ping, il fenomeno è generato anche dalla persistente instabilità politica nel Paese del Corno d'Africa.

Congo
Ancora notizie di scontri nella regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. I caschi blu dell'Onu hanno aperto il fuoco sui miliziani filo-governativi Mai Mai. I combattimenti sono avvenuti ad un centinaio di chilometri a nord del capoluogo Goma. Nella stessa zona, intanto, sarebbero in corso violenze anche tra ribelli capeggiati da Laurent Nkunda e gli stessi Mai Mai.

Darfur
La giustizia internazionale interviene sull’emergenza Darfur. Il procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno-Ocampo, ha infatti chiesto ai giudici dell’Aja di emettere mandati di arresto contro tre comandanti di gruppi ribelli ritenuti responsabili di un attacco che, nel 2007, causò la morte di 12 soldati dell'Unione africana proprio nella regione sudanese del Darfur.

Iraq
Il presidente iracheno, Jalal Talabani, proporrà di aumentare la quota della rappresentanza cristiana nei consigli provinciali del Paese. La volontà è stata espressa dallo stesso Talabani al ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, durante il colloquio tra i due, oggi a Baghdad. Maggiore impegno in favore della sicurezza della minoranza cristiana è stato poi confermato dal primo ministro iracheno, Nuri Al Maliki. Intanto, sul terreno si registrano nuove violenze. Un ufficiale dell'esercito iracheno è stato ucciso e un soldato è rimasto ferito stamani dall'esplosione di un ordigno nella provincia nord-orientale di Diyala.

Nucleare Iran – Siria
Sito sospetto in Siria e nessuna evoluzione sul programma nucleare iraniano. È quanto emerge in un rapporto interno dell’Aiea. Gli ispettori dell’Agenzia atomica internazionale, durante un’ispezione a un sito in un'area del deserto in Siria, bombardata da Israele nel 2007, avrebbero infatti trovato indizi che rimandano a un programma nucleare segreto. Nello stesso documento si fa riferimento anche al dossier del nucleare iraniano, sottolineando che non sono stati fatti progressi a causa di mancanza di cooperazione di Teheran e che inoltre l’Iran ha continuato ad arricchire le riserve di uranio.

Thailandia
Un morto e 22 persone ferite, di cui 10 in gravi condizioni, è il bilancio dell'esplosione avvenuta questa mattina nei pressi della sede governativa di Bangkok. L'episodio ha riacceso le tensioni politiche in un contesto già delicato: da tre mesi, infatti, la sede del governo thailandese è occupata da manifestanti antigovernativi della 'Alleanza del popolo per la democrazia'.

Unione Europea: accordo sull’agricoltura
Il Consiglio dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea ha raggiunto stamani, dopo 18 ore ininterrotte di negoziati, un accordo sulla revisione della politica agricola comune, che dovrebbe permettere di regolamentare il settore e mettere fine alle sanzioni europee sui surplus di produzione di alcuni Paesi membri. L'intesa prevede inoltre maggiore flessibilità sui fondi per lo sviluppo rurale, che potrebbe andare a beneficio delle piccolissime aziende che decidano di intraprendere una ristrutturazione aziendale. Particolarmente soddisfatta la delegazione italiana guidata dal ministro Zaia, che ha ottenuto un forte aumento della quota di produzione nazionale di latte, dal primo aprile del 2009.

Borse
Ancora una giornatadecisamente negativa per le borse di tutto il mondo. Chiusura in segno negativo per le piazze asiatiche, penalizzate dal progressivo deterioramento della congiuntura e dalla decisione, in nottata, della Fed di tagliare le stime di crescita dell'economia statunitense. Al termine degli scambi, Tokyo ha perso il 6,89%, Hong Kong ha accusato una perdita del 4,04%, Seul addirittura del 6,7%. Sulla scia dei ribassi asiatici e dei pessimi risultati registrati nella serata di ieri da Wall Street, i mercati europei aprono in calo e confermano il segno negativo fino a metà seduta. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 325

 
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