Minacce di Al Qaeda al presidente eletto degli Usa Obama
Due settimane dopo le elezioni del 4 novembre negli Stati Uniti, Al Qaeda ha lanciato
un nuovo proclama. E lo ha fatto con il numero due della rete terroristica, l’egiziano
Al Zawahiri. Obiettivo del messaggio, affidato ad un video su web, il presidente eletto
Barack Obama. Da New York, Elena Molinari:
Per Al Qaeda
l’elezione di un presidente americano con la pelle nera e un padre musulmano, non
toglie nulla alla criminalità dell’America. Il medico egiziano chiama Obama spregiativamente
un “servo negro di casa che si è piegato alla società dei bianchi” e afferma che Obama
ha rinnegato le sue origini islamiche in nome dell’amicizia con cristiani ed ebrei.
Al Zawahiripromette poi battaglie in Afghanistan e assicura,
al nuovo presidente, che il piano di spostare truppe verso il Paese asiatico sarà
un fallimento. L’egiziano ha poi esortato nuovamente i musulmani a compiere attentati
contro l’America. Poche però le reazioni suscitate dal video. Secondo l’amministrazione
Bush, il messaggio non contiene indicazioni di minacce per il Paese. Il Dipartimento
di Stato si è limitato a chiamarlo “una serie di commenti spregevoli” e lo staff di
Obama lo ha ignorato. La squadra del presidente eletto resta infatti impegnata nella
scelta dei componenti della sua futura amministrazione. Fra questi spunta il nome
di Tom Daschle: l’ex leader dei democratici al Senato, sarà il nuovo capo del dipartimento
alla salute. Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana.
Somalia Si
intensificano gli sforzi della comunità internazionale contro la piaga della pirateria
somala che infesta le acque del Golfo di Aden. Stamani la Russia ha comunicato che
invierà ulteriori navi da guerra al largo della costa somala, mentre il ministro francese
della Difesa ha annunciato che la missione antipirateria dell'UE partirà l'8 dicembre.
Nelle acque del Corno d’Africa stazionano già una flotta della Nato e una fregata
indiana che ieri ha affondato un battello di pirati e ne ha messi in fuga altri due.
Continuano intanto i negoziati per la superpetroliera saudita sequestrata sabato scorso
al largo delle coste del Kenya, per il cui riscatto sono stati chiesti 25 milioni
di dollari. Ieri il Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in un rapporto destinato
al Consiglio di Sicurezza ha detto che la somma totale dei riscatti, pagati dall'inizio
dell'anno ai pirati somali, ammonta a quasi 30 milioni di dollari. Secondo il presidente
della Commissione dell'Unione africana, Jean Ping, il fenomeno è generato anche dalla
persistente instabilità politica nel Paese del Corno d'Africa.
Congo Ancora
notizie di scontri nella regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo.
I caschi blu dell'Onu hanno aperto il fuoco sui miliziani filo-governativi Mai Mai.
I combattimenti sono avvenuti ad un centinaio di chilometri a nord del capoluogo Goma.
Nella stessa zona, intanto, sarebbero in corso violenze anche tra ribelli capeggiati
da Laurent Nkunda e gli stessi Mai Mai.
Darfur La giustizia internazionale
interviene sull’emergenza Darfur. Il procuratore della Corte penale internazionale,
Luis Moreno-Ocampo, ha infatti chiesto ai giudici dell’Aja di emettere mandati di
arresto contro tre comandanti di gruppi ribelli ritenuti responsabili di un attacco
che, nel 2007, causò la morte di 12 soldati dell'Unione africana proprio nella regione
sudanese del Darfur.
Iraq Il presidente iracheno, Jalal Talabani,
proporrà di aumentare la quota della rappresentanza cristiana nei consigli provinciali
del Paese. La volontà è stata espressa dallo stesso Talabani al ministro degli Esteri
italiano, Franco Frattini, durante il colloquio tra i due, oggi a Baghdad. Maggiore
impegno in favore della sicurezza della minoranza cristiana è stato poi confermato
dal primo ministro iracheno, Nuri Al Maliki. Intanto, sul terreno si registrano nuove
violenze. Un ufficiale dell'esercito iracheno è stato ucciso e un soldato è rimasto
ferito stamani dall'esplosione di un ordigno nella provincia nord-orientale di Diyala.
Nucleare
Iran – Siria Sito sospetto in Siria e nessuna evoluzione sul programma nucleare
iraniano. È quanto emerge in un rapporto interno dell’Aiea. Gli ispettori dell’Agenzia
atomica internazionale, durante un’ispezione a un sito in un'area del deserto in Siria,
bombardata da Israele nel 2007, avrebbero infatti trovato indizi che rimandano a un
programma nucleare segreto. Nello stesso documento si fa riferimento anche al dossier
del nucleare iraniano, sottolineando che non sono stati fatti progressi a causa di
mancanza di cooperazione di Teheran e che inoltre l’Iran ha continuato ad arricchire
le riserve di uranio.
Thailandia Un morto e 22 persone ferite, di
cui 10 in gravi condizioni, è il bilancio dell'esplosione avvenuta questa mattina
nei pressi della sede governativa di Bangkok. L'episodio ha riacceso le tensioni politiche
in un contesto già delicato: da tre mesi, infatti, la sede del governo thailandese
è occupata da manifestanti antigovernativi della 'Alleanza del popolo per la democrazia'.
Unione
Europea: accordo sull’agricoltura Il Consiglio dei ministri dell'Agricoltura
dell'Unione Europea ha raggiunto stamani, dopo 18 ore ininterrotte di negoziati, un
accordo sulla revisione della politica agricola comune, che dovrebbe permettere di
regolamentare il settore e mettere fine alle sanzioni europee sui surplus di produzione
di alcuni Paesi membri. L'intesa prevede inoltre maggiore flessibilità sui fondi per
lo sviluppo rurale, che potrebbe andare a beneficio delle piccolissime aziende che
decidano di intraprendere una ristrutturazione aziendale. Particolarmente soddisfatta
la delegazione italiana guidata dal ministro Zaia, che ha ottenuto un forte aumento
della quota di produzione nazionale di latte, dal primo aprile del 2009.
Borse Ancora
una giornatadecisamente negativa per le borse di tutto il mondo. Chiusura in segno
negativo per le piazze asiatiche, penalizzate dal progressivo deterioramento della
congiuntura e dalla decisione, in nottata, della Fed di tagliare le stime di crescita
dell'economia statunitense. Al termine degli scambi, Tokyo ha perso il 6,89%, Hong
Kong ha accusato una perdita del 4,04%, Seul addirittura del 6,7%. Sulla scia dei
ribassi asiatici e dei pessimi risultati registrati nella serata di ieri da Wall Street,
i mercati europei aprono in calo e confermano il segno negativo fino a metà seduta.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 325 E'
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