A causa del maltempo straripano i fiumi in Etiopia e Somalia
Lo straripamento di fiumi in Etiopia e Somalia, a causa delle incessanti piogge dei
giorni scorsi, ha provocato decine di migliaia di senzatetto e gravi danni all’agricoltura.
Nella regione etiopica di Somali, - riferisce l'agenzia Misna - 52.000 persone sono
dovute fuggire quando i fiumi Wade Shabelle e Genale sono usciti fuori dagli argini:
ad essere colpite sono stati sei distretti comunali con decine di villaggi nelle zone
di Liben, Afeder, Gode e Kefalo. Queste ultime due sono state coinvolte in modo più
grave – solo a Kefalo sono stati sommersi 84 villaggi – con quasi 37.000 sfollati
complessivamente e tre vittime. I soccorsi, dicono le autorità locali etiopiche, sono
resi più difficili dai danni alle vie di comunicazione causati dallo straripamento
anche di un terzo corso d’acqua, il Dirkot. Anche in Somalia, dove prosegue il suo
corso, il fiume Wade Shabelle ha provocato gravi danni uscendo dagli argini. Ad essere
inondati almeno 15 villaggi nella regione del Basso Shabelle con una popolazione stimata
di 27.000 persone, molti dei quali rimasti senza case e soprattutto senza sostentamento
per l’allagamento dei campi. Nel distretto di Kurtunwarey, 140 chilometri a sud di
Mogadiscio, il centro di Afgoye Yarei, si è completamente svuotato dei suoi 10.500
abitanti messisi in salvo in aree più alte, hanno riferito fonti locali alla rete
d’informazione dell’Onu IrinNews. In tutta la zona sono andati distrutti quasi 8000
ettari di campi di cui oltre 6300 con le messi pronte per essere raccolte. Secondo
la stessa fonte, le alluvioni hanno distrutto anche 15 pozzi e 35 chilometri di canali
di irrigazione. L’impossibilità di provvedere a una efficace manutenzione degli argini
e delle chiuse dei canali d’irrigazione a causa della situazione caotica vissuta dal
paese dal 1991, è una delle concause dell’impatto del maltempo in Somalia. Le piogge
stagionali stanno creando seri problemi anche in Kenya, Uganda e Congo Brazzaville.
(R.P.)