Lo stato dell’Orissa stanzia i fondi per le chiese distrutte dagli integralisti
Il governo dello Stato indiano dell’Orissa verserà 200mila rupie (circa 3200 euro)
per ogni chiesa distrutta e 100 mila rupie per quelle danneggiate. La decisione è
di lunedì scorso, ma ha già scatenato le proteste dei fondamentalisti indù che sono
tornati a lanciare minacce contro i fedeli e i religiosi cristiani della capitale
dello Stato, Bhubaneswar. Il censimento dei danni avverà entro il 25 novembre, per
poi procedere ai pagamenti, in modo tale da consentire la celebrazione del Natale
come richiesto dai vescovi dell’Orissa. Si tratta di una vera e propria svolta se
si considera che fino allo scorso ottobre le autorità avevano negato la possibilità
di qualsiasi risarcimento dal momento che “l’India è uno stato laico”. Il cambio di
strategia ha quindi irritato i leader delle proteste indù, che sono tornati ad accusare
i cristiani dell’omicidio dello swami Laxmanananda. Se i responsabili dell’omicidio
non saranno arrestati entro il 15 dicembre, gli integralisti hanno minacciato uno
sciopero generale per il 25 dello stesso mese. Un’evidente provocazione per impedire
le celebrazioni del Natale. (M.G.)