Stanno bene le suore rapite in Kenya. In corso le trattative per il rilascio
Stanno bene le due suore italiane rapite in Kenya, al confine con la Somalia, nella
notte tra il 9 e 10 novembre. Lo riferisce un funzionario del governo keniano secondo
cui le religiose sarebbero trattenute in territorio somalo, a circa 100 chilometri
di distanza dal luogo del rapimento, la cittadina di El Wak, dove da oltre 35 anni
si occupavano dell’assistenza ai bisognosi. Il “provincial commissioner” per il Kenya
del nord-est, Josephat Maingi - secondo il quotidiano Avvenire - avrebbe riferito
che per il rilascio delle donne non è stato chiesto alcun riscatto e che accanto all’intervento
delle autorità “che stanno facendo tutti gli sforzi necessari” per assicurare la liberazione
delle religiose, sono all’opera anche gli anziani leader che governano i villaggi
nelle remote regioni di confine. Negata invece la possibilità di un’azione militare
contro i sequestratori, la cui identità non è stata ancora chiarita, come pure l’appartenenza
a bande locali piuttosto che a gruppi di matrice religiosa. L’ufficiale governativo
riferisce infatti che, sebbene le trattative siano in corso, al momento nessun contatto
diretto è stato effettuato con i rapitori. Dall’Italia, intanto, il Ministero degli
esteri continua ad operare nel massimo riserbo. (C.D.L.)