Sul caso Englaro si accende il dibattito in Italia
Il caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 17 anni, per la quale potrebbe avvicinarsi
il momento dell’interruzione di alimentazione e idratazione. “Occorre arrivare ad
una legge che riempia un evidente vuoto normativo”. Questa la linea del governo italiano
dopo le polemiche suscitate dalla sentenza della Cassazione, che ha dichiarato inammissibile
il ricorso della Procura Generale di Milano alla precedente pronuncia della magistratura,
che autorizzava, invece, il distacco del sondino.
Un atto giuridicamente
devastante, che di fatto introduce in Italia l’eutanasia passiva e che va contro i
principi costituzionali. E’ quanto sottolinea il presidente dei giuristi cattolici
italiani, prof. Francesco D’Agostino, intervistato da Luca Collodi:
“Chi la considera
morta, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva”. Lo scrivono le suore
della clinica di Lecco dove la donna è al momento ricoverata. Rispondendo alle religiose,
l’arcivescovo di Milano, il card. Dionigi Tettamanzi, esprime profonda tristezza per
la vicenda di Eluana.
“A Dio chiedo – scrive il porporato – che non lasci
mancare un'estrema opportunità di ripensamento a quanti si stanno assumendo la gravissima
responsabilità di procurarle la morte, privando dell'acqua e del nutrimento questa
Sua amata creatura”. E sulla dignità della persona morente, sentiamo la testimonianza
del dott. Giovanni Maria Sanna, responsabile del Centro “Santa Maria Assunta” di Guspini,
in Sardegna, che da anni cura malati in coma e cerebrolesi: