Esponenti cristiani incontrano a Kinshasa il presidente Kabila
Una delegazione di religiosi, rappresentanti della Conferenza delle Chiese di tutta
l’Africa (Ceta), ha incontrato a Kinshasa il presidente congolese Joseph Kabila per
discutere della situazione della sicurezza nell’est, mentre pesanti combattimenti
e una grave crisi umanitaria minacciano la popolazione della provincia orientale del
Nord Kivu. “Ogni essere umano ha il diritto di godere della pace in ogni fase della
sua esistenza. La pace è una condizione indispensabile per lo sviluppo e condizione
senza la quale la vita perde di significato” hanno affermato Bernard Ntahoturi, arcivescovo
anglicano in Burundi, Onesphore Rwaje, vescovo anglicano in Ruanda, il vescovo congolese
Dieudonné Mbaya Tshiakany del Kasai Orientale, il vescovo Jean-Luc Kuye-Ndondo, dal
Kivu meridionale e il pastore Kakule Molo, presidente della comunità battista di Africa
centrale con sede a Goma, dicendosi “sconvolti dalle conseguenze della ripresa delle
ostilità per la popolazione”. La delegazione, che dovrebbe incontrare presto anche
il presidente ruandese Paul Kagame, - riferisce l'agenzia Misna - ha espresso preoccupazione
per “tutte le atrocità commesse contro la popolazione congolese esposta a questa nuova
guerra” e lanciato un appello urgente ai governi e alla comunità internazionale “perché
proteggano i civili, i bambini, le donne e gli anziani, in attuazione degli accordi
internazionali”. Nel congratularsi con il Presidente Kabila per “aver privilegiato
la via del dialogo” i rappresentanti hanno chiesto inoltre di essere informati “sulla
reale dimensione della crisi sul terreno” e si sono detti disposti a “incontrare gli
attori che possono contribuire a risolvere la crisi”. (A.M.)