Iniziativa di preghiera per la pace nella Striscia di Gaza
Cristiani e musulmani uniti in preghiera per favorire il ritorno della pace nella
Striscia di Gaza. E’ la proposta di padre Manawel Musallam, parroco della piccola
comunità cristiana della Striscia che sottolinea come i fedeli delle due religioni
condividano le stesse sofferenze a causa dell’assedio alla regione. Attraverso l’agenzia
Sir il sacerdote lamenta “il silenzio delle istituzioni internazionali” sull’emergenza
umanitaria che sta colpendo l’area, dove secondo il Comitato popolare contro l’assedio
alla Striscia di Gaza, Israele ha chiuso da giorni i valichi di Erez, Abu Salem, Karni,
Beit Hanoun e Sofa, e dove se gli stessi valichi non verranno riaperti la distribuzione
di aiuti dell’UNRWA, l’agenzia ONU per l’assistenza ai rifugiati palestinesi, sarà
compromessa. “Gaza deve vivere con dignità. E’ urgente fermare questo assedio per
ridarle speranza e libertà” afferma padre Musallam, secondo cui la situazione per
la popolazione è ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria, che vede carenti
i medicinali, e da quella igienica, che riduce la disponibilità d’acqua. Il sacerdote
denuncia inoltre, la crisi occupazionale e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari,
che mettono a dura prova soprattutto le fasce più deboli della popolazione ed in particolare
i bambini, ed auspica infine l’arrivo sul posto di “vescovi, cardinali, sacerdoti,
religiosi e religiose come anche semplici fedeli perché possano rendersi conto di
persona di questa grave situazione e darne notizia all’esterno”. (C.D.L.)