2008-11-12 16:23:11

Uccise a Mosul due sorelle cristiane


In Iraq la comunità cristiana di Mosul è stata vittima di un nuovo attacco: uomini armati hanno fatto irruzione in un’abitazione di una famiglia e hanno ucciso due sorelle. La madre è rimasta ferita, non in gravi condizioni. Sono riusciti a mettersi in salvo il marito e l’altro figlio, fuggiti al momento dell’assalto. Si è trattato di una vera e propria esecuzione mirata: l’obiettivo di questi attacchi - ha rivelato una fonte locale all’agenzia AsiaNews – è di cacciare i cristiani dalla città”. “È una questione di potere – ha aggiunto – legata alle prossime elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali e alla rappresentatività delle minoranze”. Sul versante politico, intanto, il governo, su invito delle Nazioni Unite, aveva promesso di reintrodurre l’art. 50 nella legge elettorale, che garantiva 15 seggi su 440 alle minoranze, di cui 13 ai cristiani. Ma il Parlamento ha approvato la norma senza inserire alcuna modifica e il consiglio di presidenza l’ha ratificata, assegnando ai cristiani di Mosul un solo seggio. La decisione del Parlamento ha amareggiato i vertici della Chiesa irachena, i quali hanno denunciato una palese violazione della Costituzione, che assicura pari diritti per tutti i cittadini. E’ inutile negare oggi una rappresentatività – ha detto mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad – per poi promettere in futuro pari diritti”. La comunità internazionale – ha aggiunto il presule – “doveva assumere una posizione più forte in tema di diritti delle minoranze e nella difesa della comunità cristiana”. (A cura di Amedeo Lomonaco) RealAudioMP3







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