Il presidente brasiliano Lula da Silva a Roma. Domani l'incontro col Papa
Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva è in visita a Roma, dove oggi
ha incontrato il sindaco Alemanno. Domani sarà ricevuto dal Papa in Vaticano. Ieri
l’incontro con il presidente del Consiglio Berlusconi. Sempre ieri il capo di Stato
brasiliano ha partecipato alla Conferenza internazionale promossa dal sindacato della
CISL sulla crisi finanziaria mondiale, dove è intervenuto anche il segretario del
Pontificio Consiglio Giustizia e Pace mons. Giampaolo Crepaldi. Il servizio di AlessandroGuarasci:
Per Lula
Da Silva, per affrontare la crisi internazionale, il G20 di sabato è un passo importante,
visto che prima c’era solo il G8: ma la finanza internazionale - dice - deve avere
un coordinamento forte. Il presidente brasiliano ribadisce anche come crescita, stabilità
ed equa distribuzione delle ricchezze siano possibili. Servono azioni concrete secondo
il ministro degli Esteri Franco Frattini:
“Arrivare
alla modifica delle istituzioni finanziarie internazionali, ad esempio il fondo monetario,
pensare a misure di aiuto all’economia reale, come ad esempio finanziare con gli interventi
pubblici le infrastrutture, come realizzare delle idee di titoli pubblici non garantiti
dallo Stato ma, ad esempio, dall’Unione Europea”. Mons. Giampaolo
Crepaldi, segretario di Giustizia e Pace, è convinto che serva intervenire
nei confronti dei cosiddetti paradisi fiscali:
“Questi
centri non sono collocati in qualche isoletta esotica, ma sono collocati in Paesi
tra i più sofisticati a livello finanziario”. Urgente poi una
maggiore responsabilità da parte delle imprese. Ancora mons. Crepaldi:
“Le
grandi imprese utilizzano, in una maniera o l'altra, i centri off-shore. C’è un problema
di fiscalità internazionale o di governo della fiscalità internazionale”. Un
problema che viene da lontano secondo il segretario generale della CISL Raffaele
Bonnanni:
“Si è appunto riverificata la
profezia di Leone XIII: quando l’uomo non è al centro, e il capitale perde di vista
il fine, che è il benessere delle persone, attraverso una partecipazione nel creare
le condizioni di crescita, l’idrovora uccide perfino se stessa”.
Il
segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani, indica due strade: rilanciare la
domanda e sostenere il reddito.