2008-11-12 16:25:54

I musulmani dell’India condannano il terrorismo con una fatwa


In India la più grande organizzazione di fedeli musulmani, la Jamiat-Ulama-i-Hind (Juh), ha emesso una fatwa - un editto religioso con valore vincolante - per condannare in modo netto ed inequivocabile gli attentati terroristici. L’organizzazione ha anche sollevato la drammatica questione delle violenze perpetrate nel Paese asiatico da estremisti induisti contro minoranze cristiane ed islamiche. Al governo e ai media è stato chiesto, in particolare, “di cessare di mettere in relazione il terrorismo con qualunque religione”. Nell’editto, approvato domenica scorsa, si precisa poi che il terrorismo non appartiene alla religione islamica e non si possono portare azioni terroristiche in nome dell’islam. Si ribadiscono anche le differenze tra jihad e terrorismo: la prima – è definita “un fenomeno costruttivo e un diritto fondamentale degli esseri umani” per ristabilire la pace. Il terrorismo, invece, “si basa sulla distruzione” ed è “il più grande crimine stando al Corano”. Con tale provvedimento – ricorda il quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano - i religiosi musulmani indiani si sono anche impegnati a trasmettere questa posizione all’interno della comunità dei fedeli e ad allontanare individui influenzati da ideologie terroristiche. Gli insegnanti delle madrasse, scuole dove si impartiscono insegnamenti di religione e diritto, hanno inoltre dato la loro disponibilità a sensibilizzare gli studenti su temi legati alla pace e alla riconciliazione. Il vero scopo dell’islam – si sottolinea nella fatwa – è quello di “cancellare tutti i tipi di terrorismo e di diffondere il messaggio di pace globale”. Gli atti terroristici - ha detto infine il segretario generale della Juh, Maulana Mahmood Madani - sono “compiuti da folli e nessuno deve associarli alla comunità musulmana che crede nella convivenza pacifica con le altre comunità”. (A.L.)







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