Il Papa ai vescovi della Bolivia:in un periodo segnato da difficoltà e incertezze,
la Chiesa lavori per ravvivare la fede e promuovere dialogo e pace
La Chiesa della Bolivia è chiamata a ravvivare la fede del suo popolo, a sostenere
i più bisognosi e a promuovere il dialogo e la riconciliazione: così, Benedetto XVI
ai vescovi della Bolivia ricevuti stamani in Vaticano, in occasione della visita “ad
Limina”. Il Papa ha sottolineato che tale compito è ancor più urgente oggi, in un
momento di profondi cambiamenti e nuove difficoltà per il popolo boliviano. Situazione
di incertezza che è stata evidenziata - nel suo indirizzo d’omaggio al Papa - anche
dal cardinale arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, Julio Terrazas Sandoval, presidente
dell’episcopato di Bolivia. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Benedetto
XVI ha espresso parole di incoraggiamento ai presuli della Bolivia per il loro generoso
servizio volto a custodire ed alimentare la fede del popolo di Dio, specie in una
situazione di incertezza economica e politica come quella che sta vivendo la Bolivia:
Conozco
bien las difficile circunstancias… “Conosco bene – ha detto il Papa
– le difficili circostanze che affliggono i fedeli e i cittadini del vostro Paese
da un po’ di tempo e che in questo momento sembrano acuirsi”. Certamente, ha proseguito,
sono "motivo di preoccupazione e di speciale sollecitudine pastorale da parte della
Chiesa che ha saputo accompagnare molto da vicino tutti i boliviani in situazioni
delicate con l’unica finalità di mantenere la speranza, ravvivare la fede, promuovere
l’unità, esortare alla riconciliazione e salvaguardare la pace”.
De
la escucha dócil de la Palabra divina... “Dal docile ascolto della Parola
di Dio – ha sottolineato – nasce l’amore per il prossimo” e con esso “il servizio
disinteressato ai fratelli, un aspetto che occupa un posto molto rilevante nell’azione
pastorale in Bolivia, di fronte alla situazione di povertà, emarginazione e abbandono
di buona parte della popolazione”. La comunità ecclesiale, ha rilevato, “ha mostrato
di avere, come il Buon Samaritano, un ‘cuore che vede’ il fratello in difficoltà,
attraverso innumerevoli opere e progetti” di aiuto, consapevoli che “l'amore nella
sua purezza e nella sua gratuità è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo
e dal quale siamo spinti ad amare”. Ha così messo l’accento su altre importanti sfide
per l’episcopato boliviano:
La fe plantada en
la tierra boliviana… “La fede radicata nella terra boliviana – è stata
la sua esortazione – necessita sempre di alimentarsi e rafforzarsi, soprattutto quando
si percepiscono segni di un certo indebolimento della vita cristiana a causa di fattori
di origine diversa”. Il Papa ha indicato "la diffusa incoerenza tra la fede professata
e i comportamenti della vita personale e sociale" e ancora "una formazione superficiale"
che espone i battezzati all’influsso di promesse vacue. Per affrontare questa situazione,
ha affermato, la Chiesa della Bolivia può contare su una realtà importante come la
devozione popolare. D’altro canto, ha avvertito, serve “una catechesi sistematica,
generalizzata e penetrante che insegni chiaramente e in modo integrale la fede cattolica”.
Un ausilio, ha detto, può venire anche dall’Anno Paolino, quale occasione per dare
nuovo vigore all’evangelizzazione e alla missionarietà.
Tambièn
una educación general de calidad... “Al tempo stesso – ha proseguito
il Pontefice – un’educazione generale di qualità, che comprenda la dimensione spirituale
e religiosa della persona, contribuisce fortemente a porre della basi salde per la
crescita della fede”. E qui il Papa ha ricordato il ruolo delle tante e prestigiose
istituzioni educative rette dalla Chiesa cattolica. Scuole, ha ribadito, che vanno
seguite con attenzione affinché ne venga rispettata e mantenuta la propria identità.
Non ha poi mancato di elogiare gli sforzi dei vescovi boliviani per offrire ai seminaristi
una solida formazione umana, spirituale, intellettuale e pastorale. Richiamando infine
il recente Sinodo sulla Parola di Dio, Benedetto XVI ha esortato i pastori della Bolivia
a mettere al centro le Sacre Scritture, perchè è qui che il Popolo di Dio incontra
la sua “ragione di essere, la sua vocazione ed identità”. Dal canto suo, il cardinale
Julio Terrazas Sandoval, presidente dell’episcopato boliviano, ha sottolineato il
momento difficile, segnato da "profondi cambiamenti", che si vive in Bolivia:
Se
proyecta refundar Bolivia para convertirla… “Si progetta – ha detto il porporato
– di rifondare la Bolivia trasformandola in una terra senza povertà”, in cui abbiano
fine “le ingiustizie, la discriminazione e l’esclusione sociale”. E tuttavia, ha notato,
“i mezzi politici e i meccanismi giuridici messi in atto fino ad oggi non sembrano
sufficienti né adeguati per costruire assieme una Bolivia per tutti”. In particolare,
ha proseguito, “preoccupa che questo processo di cambiamento” non tenga conto del
“valore e della ricchezza spirituale di tutto il popolo” boliviano.