Il cardinale Kasper: cattolici ed ebrei affrontino insieme le sfide della libertà,
dei diritti umani e dello sviluppo
E’ iniziato ieri a Budapest l’incontro fra la Commissione della Santa Sede per i Rapporti
religiosi con l’Ebraismo e la delegazione del Gran Rabbinato d’Israele per le Relazioni
con la Chiesa Cattolica sul tema “La società civile e la religione, prospettive cattoliche
ed ebraiche”. L’incontro si è svolto nella cornice delle cerimonie per ricordare
il 70.mo anniversario della “Notte dei cristalli”. Il cardinale Péter Erdö, arcivescovo
di Esztergom-Budapest e primate di Ungheria, ha ricordato che nelle violenze antisemite
del 1938 in Germania e Austria più di 8000 negozi furono distrutti, 1.400 sinagoghe
bruciate e danneggiate, molte persone uccise e migliaia deportate: “ma il mondo –
ha detto - non ha reagito”. “Se questa cosa è successa una volta – ha aggiunto - può
succedere ancora”. Ma sull’incontro di Budapest ascoltiamo il cardinale Walter
Kasper, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo,
al microfono di Marta Vertse:
R. - Abbiamo cominciato
con una conferenza del cardinale McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, e abbiamo
constatato che cattolici ed ebrei hanno gli stessi o simili valori. E poiché abbiamo
oggi nella società moderna anche le stesse sfide, la nostra intenzione è che si debba
affrontarle insieme.
D. – Quale sono i campi in
cui si potrà collaborare in modo più intenso?
R.
– In particolare nel campo dei diritti umani e della libertà e poi nella lotta contro
la povertà e la miseria nel mondo. Altro settore importante è quello educativo.