El Salvador: appello dell’arcivescovo per un processo elettorale pacifico
Il popolo salvadoregno da alcune settimane è impegnato in una campagna elettorale
molto intensa anche se ancora non aperta ufficialmente. Alla vigilia dell’apertura
del lungo processo elettorale, l’arcivescovo della capitale San Salvador, mons. Fernando
Sáenz Lacalle, nella sua tradizionale conferenza stampa dopo la Messa della domenica
ha chiesto, ieri, “ai politici, partiti e candidati, tutti gli sforzi necessari per
essere protagonisti di un dibattito basato nel rispetto reciproco e nella pace autentica”.
Al riguardo il presule ha sottolineato l’importanza del cosiddetto “patto di non aggressione”
firmato da tutti con la mediazione del Procuratore generale per i diritti umani. “È
un impegno solenne e fondamentale che va rispettato sempre”, ha rilevato mons. Sáenz,
che poi ha aggiunto: “Sarebbe una cosa buona per tutti, darebbe pace a tutti, e ovviamente
sarebbe un beneficio per l’intero Paese che ne ha tanto bisogno”. Commentando un primo
serio incidente elettorale di venerdì scorso in cui sono stati coinvolti militanti
dell’ex guerriglia, oggi partito “Fronte Farabundo Martí per la liberazione nazionale”
che, secondo la stampa locale, hanno attaccato una carovana del candidato presidenziale
della “Alianza Republicana Nacionalista (ARENA), l’arcivescovo ha rinnovato un accorato
appello a “non intraprendere il cammino dello scontro e della violenza”. Infine, l’arcivescovo
di San Salvador ha molto insistito sulla necessità che i partiti e i loro candidati
“trasmettano ai propri sostenitori sentimenti e comportamenti democratici” e ciò non
solo come garanzie di pace e rispetto ma anche come condizioni “per sviluppare un
dibattito elettorale basato sulle idee, i progetti e l’uso della ragione”. In Salvador
il prossimo 18 gennaio ci saranno le consultazioni per eleggere 84 deputati dell’Assemblea
nazionale e 20 rappresentanti presso il Parlamento Centroamericano (PARLACEN). Allo
stesso tempo dovranno essere eletti i sindaci di 262 municipi. Si tratta però solo
della prima sessione di votazioni poiché, il 15 marzo, i salvadoregni torneranno a
votare per eleggere il Presidente della repubblica. Per ora nel complesso quadro politico
salvadoregno, le correnti d’opinioni più importanti si canalizzano o tramite l’Alleanza
repubblicana nazionalista (ARENA), che governa il Paese da diversi decenni, oppure
attraverso l’opposizione del “Fronte Farabundo Martí per la liberazione nazionale”,
organizzazione politica nata dopo la fine del conflitto interno e con la firma degli
Accordi di pace nel gennaio 1992. (A cura di Luis Badilla)