Le famiglie sono le cellule fondamentali della Chiesa: così, il cardinale Bertone
nella Messa per il V anniversario del decreto di riconoscimento dell’associazione
“Famiglia Piccola Chiesa”
“Le cellule fondamentali di questo organismo vivente, che è la Chiesa, sono proprio
le famiglie il cui tessuto connettivo è l’amore”. Così, il cardinale segretario di
Stato, Tarcisio Bertone, nella Messa celebrata stamani all’Istituto “Regina Mundi”
di Roma per il V anniversario del decreto di riconoscimento conferito al Movimento
dell’Amore Familiare - “Associazione Famiglia Piccola Chiesa”. Nella sua omelia, il
porporato ha sottolineato “l’azione apostolica coraggiosa” del movimento, incoraggiato
a proseguire nella sua attività anche dal Papa, specie in una società che registra
“una vera emergenza” per la famiglia. Proprio quest’ultima – ha sottolineato il cardinale
Bertone - è messa in crisi dalla “compresenza di vari modelli di nuclei familiari”.
Sull’impegno del sodalizio, Benedetta Capelli ha intervistato don Stefano
Tardani, assistente ecclesiastico del Movimento dell’Amore Familiare:
R. - Credo
che questo sia il nostro impegno: una rinnovata consapevolezza e un nuovo entusiasmo
che deve diventare parola culturale, parola di novità per penetrare anche nella mentalità.
Quindi essere luce, essere testimonianza, essere anche coraggiosa presenza con delle
motivazioni che aiutino gli altri laici nel dialogo sereno, rispettoso e questo è
un obiettivo essenziale.
D. – Di fronte alla crisi
della famiglia, il cardinale Agostino Vallini, vicario generale del Papa per la diocesi
di Roma, ha detto in una visita al vostro movimento: “Le famiglie cristiane siano
testimoni dell’amore difficile, allo stesso tempo balsamo di consolazione”. Come si
può cercare di conciliare questo duplice ruolo?
R.
– Il nostro movimento si prefigge proprio questa doppia dimensione: una molto umana
e l’altra molto di aiuto e di grazia divina, alla luce della rivelazione cristiana
e della Parola di Dio così essenziale per ritrovare se stessi, il significato della
vita e il ruolo stesso della famiglia nel mondo. C’è tutto un iter proprio di approfondimento
degli aspetti più umani, personali e della coppia dal punto di vista del dialogo e
del parlare con Dio attraverso la preghiera in un particolare connubio tra scienza
e fede. In questo rapporto, dunque, c’è sia l’aspetto di evangelizzazione sia l’aspetto
di guarigione.
D. – Come sviluppare la collaborazione
tra la famiglia cristiana, piccola Chiesa domestica, e la famiglia della Chiesa?
R.
– Maturando il proprio ruolo all’interno della famiglia e facendo crescere una consapevolezza,
una forza maggiore coniugale anche familiare nel rapporto con i figli. Le stesse famiglie
e i nostri catechisti missionari per la famiglia diventano testimonianza e segno nella
società. Poi, abbiamo anche delle iniziative aperte a tutti e che vogliono in qualche
modo sensibilizzare dando un segno più visibile. Ad esempio, le veglie che facciamo
a piazza San Pietro, in modo particolare quella di Capodanno, che sarà aperta proprio
dal cardinale Tarcisio Bertone. Un’altra iniziativa che realizziamo è per il Santo
Padre e per il suo Pontificato, a metà giugno, per indicare anche l’affetto con cui
i laici vogliono seguire e seguono, attraverso la preghiera, l’opera e la missione
del Santo Padre ma anche per accogliere la preziosità del suo Magistero, del messaggio
che porta in sé la rivelazione cristiana con attenzione agli stessi documenti del
Magistero proprio nella capacità di coniugare la vita cristiana e la vita nel mondo.