L'Europa coltivi la memoria della sua storia per prosperare nel presente: così il
Papa al nuovo ambasciatore lituano
Una società che rinneghi il Creatore inevitabilmente comincia a perdere il senso della
bellezza, della verità e del bene. Sono parole del discorso di Benedetto XVI al nuovo
ambasciatore della Lituania presso la Santa Sede, Vytautas Alisauskas, in occasione
della presentazione delle Lettere credenziali. Il servizio di Fausta Speranza: “E’
un paradosso e una tragedia dell’era della globalizzazione: quando ci sono più possibilità
di comunicazione e di interazione, così tante persone si sentono isolate e tagliate
fuori le une dalle altre”. Lo mette in luce il Papa parlando dei “rischi che corre
la società di oggi che, sebbene in regime di libertà, soffre sempre più per la frammentazione
e per la confusione morale”. Benedetto XVI, parlando in particolare della Lituania,
ricorda quella che definisce la “lunga e nobile storia cristiana” e la “fede che ha
sostenuto il popolo lituano attraverso il lungo periodo della dominazione straniera
e dell’oppressione”. A questo proposito, ricorda l’esperienza personale di Papa Giovanni
Paolo II sotto il regime comunista, sottolineando come “la fede sia una eccezionale
risorsa di forza e di unità nel pieno delle avversità”. E il Papa afferma che “le
comunità che hanno vissuto simili circostanze acquisiscono una consapevolezza profonda
che la vera felicità può essere trovata solo in Dio”. Sanno - sottolinea il Papa
- che “qualunque società rinneghi Dio, inevitabilmente perde il senso della bellezza,
della verità e del bene della vita umana”. Con lo sguardo allargato,
Benedetto XVI afferma che “è di vitale importanza che la Lituania e davvero tutta
l’Europa coltivi la memoria della storia che ha vissuto, per preservare la propria
vera identità e dunque per sopravvivere e prosperare nel mondo del ventunesimo secolo”.
Il Papa ricorda il ruolo vitale della Chiesa: del suo messaggio di speranza, della
sua attitudine alla solidarietà, della sua determinazione al bene comune e alla responsabilità
nei confronti dei più deboli. E Benedetto XVI invita esplicitamente il mondo politico
lituano a lavorare insieme alla Chiesa per contribuire a dare vita a un’Europa nella
quale sia data priorità alla difesa del matrimonio e della famiglia, alla protezione
della vita umana dal concepimento alla morte naturale, alla promozione di pratiche
mediche e scientifiche ispirate da principi etici. E assicura anche che vari settori
della Curia romana sono sempre pronti a offrire aiuto e supporto.