Visita in Liberia e Sierra Leone di delegazioni del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Due delegazioni del Consiglio ecumenico delle Chiese (COE) in Africa. Fino all’8 novembre
quattro delegati visiteranno la Liberia e la Sierra Leone, Paesi devastati da guerre
civili negli anni '90, mentre fino al 12 novembre 5 pastori ed un rappresentante della
Chiesa ortodossa saranno in Sudafrica. La Liberia ha ritrovato la pace e la stabilità
dopo la destituzione del presidente Charles Taylor, nel 2003, e l’elezione a capo
dello Stato, nel 2005, di Ellen Johnson-Sirleaf; in Sierra Leone invece la guerra
civile è cessata 6 anni fa. Il COE ha seguito da vicino la situazione in Sierra Leone
e in Liberia, sostenendo le Chiese ed altri organismi ecumenici, partecipando alle
operazioni di soccorso ed offrendo aiuti. La visita delle “lettere viventi” in questi
due Paesi vuole essere un modo per comprendere in che modo vengono affrontate le difficoltà
scaturite dalle guerre civili. Le delegazioni si informeranno sulle iniziative di
pace nelle quali i consigli nazionali delle Chiese sono impegnati in collaborazione
con altre comunità religiose, in Sierra Leone per lo più musulmane. La visita del
COE in Sierra Leone prevede anche un incontro con il presidente Ernest Bai Koroma
ed altri rappresentanti del governo. “La visita delle ‘lettere viventi’ in Sudafrica
è importante per il ruolo giocato dalle Chiese e dai loro consigli nazionali dinanzi
alla violenza dell’ideologia e del sistema dell’apartheid”. Il programma dei delegati
prevede colloqui con i responsabili delle Chiese e delle comunità che lavorano per
la giustizia e la pace, come l’organizzazione “Love in Action”, che a Mabopane si
occupa degli emarginati ed organizza programmi di insegnamento per i bambini che vivono
in strada e i carcerati. (T.C.)