2008-11-06 15:41:56

L'arcivescovo di Firenze ricorda La Pira “profeta e costruttore di pace”


Quella di Giorgio la Pira è una “straordinaria figura di cristiano”: egli fu “terziario domenicano fedelissimo alla sua consacrazione, sindaco di Firenze, profeta e costruttore di pace e di unità tra i popoli, figura eccelsa di santità in questa Chiesa”. Così mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha definito La Pira nel giorno del 31° anniversario della sua morte, celebrato – riferisce la Misna - a Firenze nella basilica di San Marco. “Un discepolo del Signore” ha continuato il presule nell’omelia, che rappresenta “il titolo più alto cui un cristiano può e deve aspirare”. Un modello per i laici soprattutto, ai quali è chiesto di annunciare il Vangelo ‘ubi Christus non est nominatus’, e di ‘essere laici che si distinguono per una professionalità rigorosa”. Nel suo impegno sullo scenario politico italiano – ricorda ancora mons. Betori – la Pira si richiamava spesso al discorso di Gesù nella sinagoga di Nazaret, dove il Signore indica come “il cammino della storia, sotto il segno vivificante e orientatore dello Spirito Santo, di Cristo Risorto, della Chiesa”, avrà, come suo punto terminale “la Terra promessa” e dunque la pace, l’unità e la promozione e liberazione dall’oppressione per tutti i popoli della terra. “Questo è il vero programma politico di La Pira: - ha concluso l’arcivescovo di Firenze - essere promotore di unità e di pace nel nome del Vangelo”. (C.D.L.)







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