Il senatore afro-americano Obama alla Casa Bianca: giornata storica per gli USA
E' stata una giornata storica per gli Stati Uniti: al termine di una lunga e avvincente
campagna elettorale, il 47enne senatore afro-americano Barack Obama ha conquistato
stanotte la Casa Bianca, prevalendo nettamente sul candidato repubblicano, il senatore
dell’Arizona John McCain. Per la prima volta, nella storia degli Stati Uniti, un candidato
nero viene eletto alla presidenza. Obama ha conquistato il 52 per cento dei suffragi
e 349 voti elettorali su 538 in palio, conquistando anche Stati tradizionalmente repubblicani
come Florida e Ohio che, nelle due precedenti tornate elettorali, avevano votato per
George W. Bush. Il partito democratico ha inoltre guadagnato posizioni nelle contestuali
elezioni per il rinnovo del Congresso. Da Chicago, la città del neo-presidente Obama,
il servizio di Elena Molinari:
“If there
is anyone out there who still doubts that America is a place where all things are
possible, who still wonders if the dream of our founders is alife in our time, ... 'Se
qualcuno avesse avuto dubbi questa notte dimostra che l’America è il Paese dove tutto
è possibile'. Così ha esordito Barack Obama di fronte alla folla riunita al Grant
Park di Chicago. Ed è stato un riferimento alla storicità del momento, all’ascesa
cioè del primo nero alla guida di un Paese che da più di 200 anni trascina con dolore
la macchia del peccato originale della schiavitù. “Yes, we can”, sì, ce la possiamo
fare, ha ripetuto Obama più e più volte, promettendo una presidenza che riunisca il
Paese: bianchi, neri, democratici e repubblicani. John McCain, con una telefonata
all’ex rivale di una delle campagne elettorali più lunghe, costose e faticose della
storia americana, ha garantito che il nuovo presidente potrà contare su di lui e sul
suo aiuto, per rimettere in piedi gli USA dopo un tracollo finanziario e due guerre
all’estero, e ha invitato la parte del suo partito a mettere da parte l’amarezza in
nome dell’interesse nazionale. Intanto, lo spoglio del voto continuava e mostrava
che Obama ha conquistato Stati che quattro e otto anni fa avevano votato per George
Bush. Obama è arrivato alla Casa Bianca promettendo il cambiamento ma, come ha ammesso
lui stesso questa sera, essere eletto è solo il primo passo. Obama
assumerà l’incarico di 44.mo presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio prossimo durante
una solenne cerimonia a Washington. Intanto, ci si interroga sul significato di questa
vittoria che tutti i media americani definiscono storica. Raggiunto telefonicamente
a New York da Giada Aquilino, il responsabile Esteri del TG1-RAI, Paolo
Mastrolilli si sofferma in particolare sulle proporzioni del successo del senatore
dell’Illinois:
R. – E’ una
vittoria storica anche per le proporzioni che ha avuto: Barack Obama è riuscito a
vincere in molte regioni che, nel passato, erano state facili preda dei repubblicani.
Questo significa che con il suo messaggio, con il suo carisma, è riuscito anche a
riunificare un po’ il Paese che era rimasto molto diviso negli ultimi anni. E’ una
vittoria ancora più significativa perché dimostra la capacità di cambiamento della
democrazia americana, la capacità di rinnovarsi. D. – Obama
ha vinto in quegli stati che invece, nelle ultime elezioni, avevano consegnato la
Casa Bianca a Bush: Ohio, Florida, Virginia. Cosa ha influito? R.
– Evidentemente c’era una forte insoddisfazione nei confronti dell’amministrazione
Bush. Il presidente era ai livelli minimi di popolarità, non tanto per la guerra in
Iraq, il modo in cui aveva gestito la guerra al terrorismo, ma soprattutto per la
crisi economica. D. – Ad incidere sul risultato finale, il voto
degli afroamericani, degli ispanici, dei giovani, delle donne. Perché? R.
– Sono i gruppi che forse erano stati più trascurati durante l’amministrazione Bush
e che si sono fatti sentire perché hanno visto in Obama un candidato che dava loro
l’opportunità, appunto, di far ascoltare la loro voce. Però, è importante anche che
naturalmente Obama sia riuscito ad ottenere il sostegno di tutti perché un risultato
come quello che ha avuto oggi, non è una cosa che si può ottenere solamente con i
gruppi di minoranza. Quindi è un risultato ancora più significativo perché questo
candidato, il primo afroamericano che entra alla Casa Bianca, è riuscito nella difficile
impresa di riunificare il Paese. Nella vittoria di Barack Obama
hanno avuto un peso importante i giovani, che hanno seguito con grande impegno e partecipazione
la campagna elettorale del senatore afro-americano. Alessandro Gisotti ha raccolto
il commento di due ragazzi americani, studenti della “John Hopkins University” di
Bologna, che hanno votato per il senatore dell’Illinois: R. – Vogliamo
un nuovo mondo. Vogliamo avere l’esperienza del futuro, invece che del passato. D.
– Quindi, il cambiamento è la “parola magica” di Obama? R. –
Sì, ma il cambiamento non è soltanto lui, è la voglia, l’energia che lui porta con
sé. R. – Ho votato per Obama. D. – Obama
sembra avere un grande fascino tra i giovani. Perché? R. – Secondo
me, soprattutto perché lui sembra uno di noi, rappresenta una generazione più giovane.
Vogliamo andare avanti e, secondo me, Obama può farlo. D. –
Quindi, il messaggio di cambiamento è l’elemento vincente di Barack Obama? R.
– Sì, esattamente. Per me il messaggio è più importante di tutte le altre cose.