Festa al Pontificio Consiglio dei Laici per la Comunità brasiliana "Cançao Nova",
in occasione dell'approvazione pontificia dei suoi Statuti. Stamani, Messa solenne
a San Paolo fuori le Mura
Con una grande festa presso il Pontificio Consiglio per i Laici a Roma, la Comunità
"Cançao Nova", "Canto Nuovo", ha ricevuto ieri dal presidente del dicastero vaticano,
il cardinale Stanislaw Rylko, gli Statuti approvati dal Papa che la riconoscono quale
Associazione Internazionale di fedeli. Nata trenta anni fa a Lorena, in Brasile, ad
opera di un padre Salesiano, mons. Jonas Abib, la Comunità "Canto Nuovo" offre un
cammino di evangelizzazione particolarmente rivolto ai giovani, affinchè diventino
“uomini e donne di Dio”, uomini e donne “nuovi per un mondo nuovo”. A 71 anni, mons.
Abib è a capo della missione evangelizzatrice di "Canto Nuovo", insieme a due co-fondatori
laici, Wellington da Silva Jardim, sposato e padre di due figli, e Luzia Santiago.
La Comunità - presente anche con proprie case in Italia, Portogallo, Francia, Stati
Uniti e Terra Santa - conta oggi un migliaio di membri e comprende laici sposati e
consacrati, sacerdoti e seminaristi. Strumento privilegiato nell’azione missionaria
di "Canto Nuovo" i mezzi di comunicazione sociale, per cui la Comunità gestisce in
Brasile una radio, una televisione ed un sito web (cancaonova.com) Un sentimento
di gioia e di riconoscenza, guardando anche al futuro, è stato espresso da mons.
Jonas Abib, in occasione della consegna degli Statuti. Ecco la sua testimonianza
al microfono di Silvonei Protz, del nostra programma brasiliano:
R. - E’ una
grande responsabilità che la Chiesa ci presenti al mondo e dica: “Questa comunità
è un dono di Dio e, dunque, andate, fate la vostra missione”. E’ una verità per tutti
quelli che cercano Gesù Cristo e quelli che non lo cercano, ma che devono incontrarsi
con Lui.
D. - Che fotografia fa oggi della Comunità
"Canto Nuovo"?
R. - E’ l’umile ancella, figlia della
Chiesa, che serve là dove la Chiesa la invia. Piccolissima, tuttavia nelle mani di
Dio è fatta come Maria. E’ un’opera nuova, perché le cose di Dio sono sempre nuove.
D.
- Perché lei ha scelto i mezzi di comunicazione?
R.
- Il Signore ha scelto e ha posto che tutta la Chiesa lo incontri e che tutto il mondo
lo conosca. “Chiedete e vi darò in patrimonio i confini della Terra”.
Presenti
alla festa per la consegna degli Statuti alla Comunità "Canto Nuovo", anche alcuni
rappresentanti di altri Movimenti e Associazioni laicali, insieme a diversi vescovi
del Brasile, tra cui il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo,
intervistato da Silvonei Protz:
R. - La Comunità
"Cançao Nova" esiste da 30 anni e ha fatto fin qui un lungo percorso. Ci sono molti
membri consacrati al carisma della Comunità "Cançao Nova". Il carisma, in particolare,
è l’evangelizzazione tramite i mezzi di comunicazione, il che è molto importante ai
nostri giorni. La Chiesa, attraverso l’approvazione pontificia, riconosce l’autenticità
di questo carisma e afferma anche che si tratta di un cammino vero di vita cristiana,
di organizzazione ecclesiale. Quindi, rappresenta senz’altro una grazia per la Chiesa
in Brasile, ma anche nel resto del mondo. Rappresenta in qualche modo una ricchezza,
un elemento in più riconosciuto nella Chiesa come artefice di vita cristiana e di
evangelizzazione.
D. - Qual è l’augurio dell’arcivescovo
di San Paolo?
R. - Il mio augurio è che Dio benedica
tutti i suoi membri, illumini i loro passi e renda fecondo il loro apostolato e, in
modo particolare, l’apostolato tramite i mezzi di comunicazione. Ma anche che le comunità
consacrate in "Cançao Nova" possano testimoniare con gioia, con efficacia, la vita
nuova secondo il Vangelo.
Per i membri della Comunita
"Cançao Nova"questa mattina c'è stata la possibilità dell'Anno Paolino con
un pellegrinaggio alla Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura. Il cardinale brasiliano,
Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero ha presieduto una Messa
solenne all’altare della Confessione, attorniato da una ventina di vescovi fra i quali
l’arcivescovo Alberto Taveira Corrèa, metropolita di Palmas (che ha accompagnato la
Comunità verso il riconoscimento pontificio) e dal mons. Benedetto Beni dos Santos,
vescovo di Lorena, nella cui diocesi è stata fondata la Comunità da mons. Jonas Abib.
L’omelia del cardinale Hummes è stata incentrata sulla nuova evangelizzazione, con
riferimenti sia alla figura di San Paolo sia alle indicazioni del recente Sinodo dei
Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, su cui si fonda
il carisma dell’Associazione. Ad esso, con un vibrante appello, ha esortato a restare
fedeli, sviluppando in particolare la vita comunitaria. La celebrazione dell’Anno
Paolino nella Basilica Ostiense, che è stata seguita dall’arciprete cardinale Andrea
di Montezemolo, è stata ripresa da una troupe TV e trasmessa in diretta in
Brasile ed Europa. (A cura di Graziano Motta)