Un anno fa si spegneva don Oreste Benzi, "infaticabile apostolo della carità"
Un anno fa si spegneva, all’età di 82 anni, don Oreste Benzi, tenace difensore degli
ultimi, dei poveri e dei più abbandonati, nel nome di Gesù. In tanti oggi in tutto
il mondo si uniscono in preghiera in memoria del sacerdote romagnolo definito da Benedetto
XVI “infaticabile apostolo della carità”. Il servizio di Sergio Centofanti. Don
Oreste lo ricordiamo col sorriso buono sul volto, con la tonaca lisa e uno sguardo
pieno di amore per tutti. Era nato da una povera famiglia di operai, settimo di 9
figli. Abituato a dividere e condividere. Fonda l’Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII. Ma lui dice: “Io non ho fondato niente. Sono stati i poveri che ci hanno rincorso
e ci hanno impedito di addormentarci! Sono loro, veri angeli crocifissi, i grandi
evangelizzatori, sono loro che ci salvano!”. Oggi la Comunità conta centinaia di
case in tutto il mondo per il recupero e l’accoglienza di giovani abbandonati, tossicodipendenti,
alcolisti, donne costrette alla prostituzione. Lui chiama queste case “le capanne
di Betlemme” perché - dice - come è accaduto a Gesù, Maria e Giuseppe, nessuno li
vuole. Il messaggio di don Benzi è decisamente controcorrente, va nelle discoteche
di Rimini per annunciare l’amore di Dio, va dai carcerati, dagli zingari, prega davanti
agli ospedali perché le donne non abortiscano. Trae la forza e il coraggio dall’amore
per Gesù. E questo è il carisma della sua Comunità come lo stesso don Oreste ci spiegava
in una intervista rilasciata a Barbara Castelli nel novembre del 2004: R. – Il carisma consiste, in primo luogo, nel conformare la vita
a Gesù nel suo essere povero, nel suo essere servo, nel suo essere vittima di espiazione
dei peccati del mondo. Poi, secondo, nel condividere direttamente la vita degli ultimi,
cioè: l’io e il tu diventano un “noi” effettivo, il mio e il tuo diventano un “nostro”
effettivo. Infine, portiamo avanti questi principi nella fraternità: “amatevi come
io vi ho amato” ...
D. – Cosa ha ricevuto “in cambio”
di tutti questi anni spesi a restituire un volto alla speranza? R.
– Che tantissimi giovani hanno scelto di dare la vita a Gesù e di vivere per Lui,
mettendo la loro vita con la vita degli ultimi. D. – Il consiglio
di don Benzi per quanti vogliono incontrare il mondo del volontariato ... R. – Prendere sempre più coscienza che Cristo è venuto a formare un popolo,
cioè la tua vita diventa vita nella misura in cui tu offri questa vita a tutti… e
questo crea la luce, il sole nello sguardo della gente.
Don
Benzi si è spento proprio nel giorno dei defunti. Lui era solito scrivere un commento
per la Liturgia del giorno successivo. Il primo novembre 2007 aveva scritto queste
parole:
“Nel momento in cui chiuderò gli occhi a
questa terra, la gente che sarà vicina dirà: ‘E’ morto’. In realtà, è una bugia. Sono
morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non
potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste, perché appena chiudo gli occhi
a questa terra, mi apro all’infinito di Dio”.