Il Papa all'Angelus: la bellezza della santità è la meravigliosa varietà in cui si
esprime l'amore di Dio
La Chiesa celebra oggi con grande gioia la festa di Tutti i Santi: il Papa all’Angelus,
in Piazza San Pietro, ha sottolineato lo spettacolo della varietà dei santi, accomunati,
nella loro diversità, dall’amore per Cristo senza riserve, espresso nel dono totale
di sé a Dio e ai fratelli. Il servizio di Sergio Centofanti. Il
Papa paragona la bellezza della santità ad un meraviglioso giardino botanico, dove
“si rimane stupefatti” dinanzi alla “fantasia del Creatore” per tanta varietà di piante
e di fiori. Così “il mondo – ha precisato - ci appare come un ‘giardino’, dove lo
Spirito di Dio ha suscitato con mirabile fantasia una moltitudine di santi e sante,
di ogni età e condizione sociale, di ogni lingua, popolo e cultura”:
“Ognuno
è diverso dall’altro, con la singolarità della propria personalità umana e del proprio
carisma spirituale. Tutti però recano impresso il ‘sigillo’ di Gesù (cfr Ap 7,3),
cioè l’impronta del suo amore, testimoniato attraverso la Croce. Sono tutti nella
gioia, in una festa senza fine, ma, come Gesù, questo traguardo l’hanno conquistato
passando attraverso la fatica e la prova (cfr Ap 7,14), affrontando ciascuno la propria
parte di sacrificio per partecipare alla gloria della risurrezione”.
“La
solennità di Tutti i Santi – spiega il Papa - si è venuta affermando nel corso del
primo millennio cristiano come celebrazione collettiva dei martiri”. Un martirio che
si può intendere anche in senso lato, “cioè come amore per Cristo senza riserve, amore
che si esprime nel dono totale di sé a Dio e ai fratelli” seguendo la via delle “beatitudini”:
“E’
la stessa via tracciata da Gesù e che i santi e le sante si sono sforzati di percorrere,
pur consapevoli dei loro limiti umani. Nella loro esistenza terrena, infatti, sono
stati poveri in spirito, addolorati per i peccati, miti, affamati e assetati di giustizia,
misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati per la giustizia. E
Dio ha partecipato loro la sua stessa felicità: l’hanno pregustata in questo mondo
e, nell’aldilà, la godono in pienezza. Sono ora consolati, eredi della terra, saziati,
perdonati, vedono Dio di cui sono figli. In una parola: ‘di essi è il Regno dei cieli’
(cfr Mt 5,3.10)”.
“In questo giorno –
ha affermato Benedetto XVI - sentiamo ravvivarsi in noi l’attrazione verso il Cielo,
che ci spinge ad affrettare il passo del nostro pellegrinaggio terreno. Sentiamo accendersi
nei nostri cuori il desiderio di unirci per sempre alla famiglia dei santi, di cui
già ora abbiamo la grazia di far parte”:
“Come
dice un celebre canto spiritual: ‘Quando verrà la schiera dei tuoi santi, oh come
vorrei, Signore, essere tra loro!’. Possa questa bella aspirazione ardere in tutti
i cristiani, ed aiutarli a superare ogni difficoltà, ogni paura, ogni tribolazione!
Mettiamo, cari amici, la nostra mano in quella materna di Maria, Regina di tutti i
Santi, e lasciamoci condurre da Lei verso la patria celeste, in compagnia degli spiriti
beati ‘di ogni nazione, popolo e lingua’ (Ap 7,9). Ed uniamo nella preghiera già il
ricordo dei nostri cari defunti che domani commemoreremo”.
Al
termine dell’Angelus il Papa ha rivolto un particolare saluto alle migliaia di persone,
presenti insieme con il sindaco Gianni Alemanno, e provenienti da ogni parte d’Italia,
che hanno partecipato alla prima edizione della “Corsa dei Santi”, promossa a Roma
dalla Congregazione Salesiana e il cui arrivo è stato posto a San Pietro, dopo un
percorso che ha visto le tappe di San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura
e Santa Maria Maggiore:
“Sono lieto di questa
nuova iniziativa, che esprime la gioia e anche la fatica di ‘correre’ insieme sulla
via della santità. Possa tutta la nostra vita essere una ‘corsa’ nella fede e nell’amore,
animata dall’esempio dei grandi testimoni del Vangelo! A tutti buona festa di Ognissanti!”