2008-11-01 10:43:24

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


Oggi la Chiesa celebra la Solennità di Tutti i Santi, domani la Commemorazione dei fedeli defunti, due memorie strettamente legate. La liturgia di domani ci propone il passo del Vangelo in cui Gesù ricorda:

“Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno”.

Ascoltiamo in proposito il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3

 
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C'è in noi il desiderio e la volontà che nulla vada perduto, che nessuno sguardo, nessuna azione, nessuna intuizione, nessun incontro e, soprattutto, nessuna relazione, vada perduta. C'è, nell'uomo sano, un desiderio profondo di redenzione e la redenzione chiede la ricapitolazione, chiede la salvezza.

 
Il punto in cui l'uomo fa l'esperienza più dolorosa della perdita e del venire meno è la morte. Ed è proprio qui che il Figlio interviene come il Redentore e il Ricapitolatore.

 
Gesù afferma che il fedele, colui che entra e vive nella fede in Lui, è uno che gli è consegnato dal Padre e il Figlio non lascia che si perda nulla di quello che il Padre gli dà.

 
La volontà del Padre diventa la volontà del Figlio «ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati» (Eb 10, 10) e quindi uniti a Lui: «in Lui infatti tutti siamo uno» (cf. Gal 3, 28). La morte non può separarci dall'amore di Dio e in questo amore restiamo uniti a tutti i fedeli defunti. 'Nell'amore' significa: tra il Padre e il Figlio, nell'unione eterna del Padre e del Figlio.

 
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