Il cardinale Urosa inaugura il Congresso dell'Associazione venezuelana per l'educazione
cattolica
"Viviamo momenti difficili, ma non possiamo lasciarci trascinare dal relativismo delle
società moderne, né tanto meno mimetizzarci di fronte alle molte difficoltà che troviamo
attorno a noi". Così, lo scorso 30 ottobre l'arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge
Urosa, nell’allocuzione con la quale ha aperto i lavori dell'Associazione venezuelana
per l'Educazione cattolica (AVEC). "La proposta educativa dell'Associazione deve essere,
senza ombra di dubbio e ambiguità, aperta, essenziale e decisamente cattolica, cioè,
espressione della sua appartenenza alla Chiesa cattolica", ha proseguito il porporato
che aveva esordito sottolineando che "di fronte alla crisi istituzionale del Venezuela
l'insegnamento cattolico deve saper mantenere la sua piena identità". Rivolgendosi
ai partecipanti dell'Associazione, il cardinale Urosa ha affermato: "Voi siete una
parte importante della Chiesa e della comunità ecclesiale in Venezuela. L'educazione
cattolica, per la missione evangelizzatrice chiamata ad annunciare Gesù Cristo, è
essenziale e imprescindibile". "Anche se il Ministero dell’Istruzione pubblica desidera
escludere (l'insegnamento religioso) dal curriculum scolastico e dagli orari della
docenza”, ha detto l’arcivescovo di Caracas, “noi continuiamo a ribadire che sarebbe
sconveniente. Si tratta di un diritto acquisito oltre 50 anni fa; per di più è sancito
nella Legge organica per l'educazione che stabilisce due ore d'insegnamento religioso
ai bambini i cui genitori così richiedano. È un diritto che non lede affatto la libertà
religiosa poiché non è un'imposizione. Inoltre è uno strumento per formare cittadini
esemplari". Citando a più riprese il Documento di Aparecida, il cardinale Urosa ha
ricordato che l'insegnamento religioso "consente la compenetrazione di due aspetti
fondamentali": “Non è pensabile annunciare il Vangelo senza che illumini, infonda
slancio e speranza, e ispiri soluzioni adeguate ai problemi dell'esistenza e non sarà
mai possibile una promozione umana vera e piena senza aprirla a Dio e all'annuncio
di Gesù e delle sue verità". “Occorre difendere il diritto della scuola, di qualsiasi
scuola, e non solo quella cattolica - ha sottolineato il porporato - a godere di un
programma docente che includa regolarmente questo tipo d'istruzione”. Suor Nubia Marín,
presidente dell'Associazione ha ricordato inoltre che l'educazione cattolica "non
si riduce all'insegnamento delle verità della fede poiché preparando alla pace e alla
responsabilità dà un grande contributo alla formazione di cittadini di cui oggi il
Venezuela ha tanto bisogno". José Luis Andrade, vice presidente, ha ricordato che
le conclusioni del Congresso "saranno poi trasmesse a tutte le scuole e a tutti i
docenti che desiderano continuare le riflessioni", anche perché, ha aggiunto citando
parole del cardinale Urosa "molti problemi che attanagliano i giovani di oggi, come
la droga, la delinquenza, il vuoto esistenziale, l'incomunicabilità, spesso derivano
anche dalla mancanza di una preparazione religiosa che se fosse stata offerta avrebbe
certamente trasmesso valori alti, senso della vita e della trascendenza". (A cura
di Luis Badilla)