2008-11-01 15:54:47

Il cardinale Urosa inaugura il Congresso dell'Associazione venezuelana per l'educazione cattolica


"Viviamo momenti difficili, ma non possiamo lasciarci trascinare dal relativismo delle società moderne, né tanto meno mimetizzarci di fronte alle molte difficoltà che troviamo attorno a noi". Così, lo scorso 30 ottobre l'arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa, nell’allocuzione con la quale ha aperto i lavori dell'Associazione venezuelana per l'Educazione cattolica (AVEC). "La proposta educativa dell'Associazione deve essere, senza ombra di dubbio e ambiguità, aperta, essenziale e decisamente cattolica, cioè, espressione della sua appartenenza alla Chiesa cattolica", ha proseguito il porporato che aveva esordito sottolineando che "di fronte alla crisi istituzionale del Venezuela l'insegnamento cattolico deve saper mantenere la sua piena identità". Rivolgendosi ai partecipanti dell'Associazione, il cardinale Urosa ha affermato: "Voi siete una parte importante della Chiesa e della comunità ecclesiale in Venezuela. L'educazione cattolica, per la missione evangelizzatrice chiamata ad annunciare Gesù Cristo, è essenziale e imprescindibile". "Anche se il Ministero dell’Istruzione pubblica desidera escludere (l'insegnamento religioso) dal curriculum scolastico e dagli orari della docenza”, ha detto l’arcivescovo di Caracas, “noi continuiamo a ribadire che sarebbe sconveniente. Si tratta di un diritto acquisito oltre 50 anni fa; per di più è sancito nella Legge organica per l'educazione che stabilisce due ore d'insegnamento religioso ai bambini i cui genitori così richiedano. È un diritto che non lede affatto la libertà religiosa poiché non è un'imposizione. Inoltre è uno strumento per formare cittadini esemplari". Citando a più riprese il Documento di Aparecida, il cardinale Urosa ha ricordato che l'insegnamento religioso "consente la compenetrazione di due aspetti fondamentali": “Non è pensabile annunciare il Vangelo senza che illumini, infonda slancio e speranza, e ispiri soluzioni adeguate ai problemi dell'esistenza e non sarà mai possibile una promozione umana vera e piena senza aprirla a Dio e all'annuncio di Gesù e delle sue verità". “Occorre difendere il diritto della scuola, di qualsiasi scuola, e non solo quella cattolica - ha sottolineato il porporato - a godere di un programma docente che includa regolarmente questo tipo d'istruzione”. Suor Nubia Marín, presidente dell'Associazione ha ricordato inoltre che l'educazione cattolica "non si riduce all'insegnamento delle verità della fede poiché preparando alla pace e alla responsabilità dà un grande contributo alla formazione di cittadini di cui oggi il Venezuela ha tanto bisogno". José Luis Andrade, vice presidente, ha ricordato che le conclusioni del Congresso "saranno poi trasmesse a tutte le scuole e a tutti i docenti che desiderano continuare le riflessioni", anche perché, ha aggiunto citando parole del cardinale Urosa "molti problemi che attanagliano i giovani di oggi, come la droga, la delinquenza, il vuoto esistenziale, l'incomunicabilità, spesso derivano anche dalla mancanza di una preparazione religiosa che se fosse stata offerta avrebbe certamente trasmesso valori alti, senso della vita e della trascendenza". (A cura di Luis Badilla)







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