Giornata di preghiera in Nicaragua in vista delle elezioni municipali. L’appello dei
vescovi
Oggi, come chiesto dall'arcivescovo di Managua mons. Leopoldo Brenes, in tutte le
parrocchie e chiese dell'arcidiocesi i cattolici nicaraguensi pregheranno per il futuro
del Paese,"per la sua pace e prosperità", dando vita ad una Giornata di preghiera
in vista delle importanti elezioni municipali di domenica 9 novembre per il rinnovo
di oltre 147 cariche pubbliche dei governi territoriali per i prossimi quattro anni.
Giorni fa, nella sua esortazione - "Ci raccogliamo sotto la tua protezione Santa Madre
di Dio" - che poi è stata accolta anche in altre diocesi del Nicaragua, mons. Brenes
ha invitato tutti a "pregare affinché la consultazione elettorale si svolga nella
cornice del rispetto civico e del dialogo". Il momento principale della Giornata sarà
la Celebrazione eucaristica che mons. Brenes presiederà nella Cattedrale di Managua,
dedicata all'Immacolata Concezione di Maria, e che sarà trasmessa dalla Radio Cattolica.
Nella parte del documento dedicato “alla partecipazione cittadina”, i presuli si rivolgono
direttamente ai laici: a loro “facciamo un accorato appello al senso della responsabilità
perché siano sempre presenti nella vita pubblica e, in particolare, nel processo della
formazione del consenso necessario e anche nell’opposizione ad ogni ingiustizia”.
Per l’episcopato del Nicaragua si tratta di uno sforzo più che necessario e urgente
anche perché, nella vita pubblica del Paese, “è evidente l’assenza di leader cattolici
coerenti con le proprie convinzioni religiose ed etiche”. L’episcopato ritiene che
votare sia una prima e fondamentale forma di partecipazione che può facilitare altri
modi, più articolati e incisivi e, in tal senso, ricorda ai candidati il loro dovere
nei confronti della verità e, dunque, l’uso di un linguaggio sereno che favorisca
il dialogo e la proposta di programmi elettorali onesti e non demagogici. “Agiscano
con integrità e saggezza contro l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza
d'un solo uomo e d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed equità
al servizio di tutti, anzi con l'amore e la fortezza richiesti dalla vita politica”,
affermano i vescovi citando la “Gaudium et Spes”. Alla vigilia della Giornata, padre
Rolando Álvarez, portavoce dell'arcidiocesi, ha rinnovato l'appello alla preghiera
rivelando le preoccupazioni della Chiesa di fronte alle condotte "antagonistiche e
all'autoritarismo" che "mettono a rischio il diritto a pensare liberamente". Lo stesso
clima di violenza e scontro tra gruppi politici è stato denunciato dal pastore Augusto
César Marenco del "Ministero apostolico del Centro Cristiano", che ha sottolineato
di condividere l'appello della Chiesa cattolica "ad esercitare massicciamente con
responsabilità il diritto al voto". La campagna elettorale, alla quale per decisione
del Tribunale elettorale prendono parte solo cinque partiti poiché altri tre sono
stati esclusi, fra cui ex “sandinisti” oggi all’opposizione del presidente Daniel
Ortega, leader del “Frente Sandinista”, si sta svolgendo in un clima di grande tensione
e violenza verbale. Da più parti si accusa Ortega di voler “istaurare un governo autoritario
e dunque di preparare frodi elettorali”. Al riguardo le numerose delegazioni di osservatori,
interne e internazionali, hanno garantito una vigilanza severa e hanno ribadito un
forte appello al Tribunale elettorale, come già aveva fatto l’Episcopato, a lavorare
“con serietà, onestà e imparzialità”. (A cura di Luis Badilla)