Filippine: convegno promuove il dialogo interreligioso
Rafforzare il dialogo religioso ed educare al pluralismo e alla multiculturalità nei
centri di formazione cattolici, protestanti e statali. Sono gli obiettivi del terzo
raduno nazionale degli educatori svoltosi a Davao City, nella provincia del Mindanao,
nel sud delle Filippine, dal 24 al 26 ottobre scorsi. Un’iniziativa che ha visto sacerdoti,
suore, laici e studenti responsabili della formazione in ambito religioso confrontarsi
sull’importanza del dialogo e dell’educazione come strumenti per promuovere la comprensione
reciproca e la pace nella regione martoriata dal decennale conflitto fra ribelli islamici
e truppe governative. Fra gli interventi quello dell’arcivescovo di Cagayan de Oro,
mons. Antonio J Ledesma, che ha sottolineato come “Per curare le ferite del passato
e dar vita a un futuro migliore le università posso assumere un ruolo da protagonista,
quali promotori di una cultura della pace”. Fra i temi emersi anche l’importanza di
costruire una “rete di comunicazione e dialogo” fra gli educatori sparsi nel Paese,
affinché sia possibile costruire e mettere in comunicazione fra loro “comunità di
fedeli all’interno dei campus universitari”. “Il dialogo – ha detto Padre Sebastiano
D’Ambra, missionario del PIME e fondatore del Silsilah, movimento per il dialogo islamo-cristiano
con base a Mindanao - consiste nella “mutua testimonianza della fede” e nella “comune
scoperta del credo religioso altrui”, per diventare infine “uno stile di vita”. Disponibilità
al dialogo è giunta anche dal Fronte islamico Moro, che attraverso i suoi leader ha
auspicato la costruzione di “buoni rapporti” fra cristiani e musulmani. (C.D.L.)