Attentato dell'ETA all’Università cattolica di Pamplona: 17 feriti
Attentato in Spagna. Questa mattina un’autobomba è esplosa all’Università di Pamplona,
in Navarra, nel nord del Paese. La deflagrazione è avvenuta in un parcheggio vicino
all’edificio principale dell’Università. 17 persone sono state ferite in modo lieve.
La società di assistenza stradale basca Dya aveva ricevuto una telefonata ''a nome
dell'ETA'' che preavvertiva della presenza di una bomba in un campus universitario
non precisato, un'ora prima dell'esplosione, alle 9:53, e a telefonare è stato un
uomo che parlava in spagnolo. La telefonata alla Dya è uno dei modi usati tradizionalmente
dell'organizzazione separatista basca ETA per avvertire dell'imminenza di un attentato.
È stata anche fatta un’altra segnalazione anonima per un'altra bomba, sempre nella
stessa università, e per questo è stata evacuata la facoltà di medicina. L’attentato
viene all'indomani degli arresti compiuti dalla polizia nazionale di quattro presunti
membri dell'ETA (tre a Pamplona e uno a Valencia) sospettati di far parte del 'commando
Nafarroa' dell'organizzazione indipendentista armata. Nell'operazione di polizia sono
state sequestrate armi, materiale per la confezione di esplosivi e documenti inerenti
possibili obiettivi della banda. L'attentato di oggi a Pamplona è il sesto compiuto
contro l'Università di Navarra dal 1979. L'ateneo, di confessione cattolica, è stato
il primo centro universitario del Paese, fondato nel 1952 da Jose Maria Escriva' de
Balaguer, fondatore dell'Opus Dei. Ha oltre 5.000 iscritti, 828 professori e 867 docenti
associati, oltre a un migliaio di dipendenti impiegati nell'amministrazione e nei
servizi. (A cura di Virginia Volpe)