2008-10-30 16:14:03

Assegnati i premi al Festival del Cinema Spirituale Religion Today incentrato sul tema "Il volto dell'Altro"


"Viaggio nelle differenze" è il sottotitolo del Religion Today Film Festival, nato a Trento nel 1997 per promuovere l'incontro e il dialogo tra culture e religioni diverse. Il servizio di Rosario Tronnolone:RealAudioMP3

Si è svolta ieri presso la Sala Marconi della Radio Vaticana la cerimonia di assegnazione dei premi dell'11.ma edizione del festival di Cinema Spirituale Religion Today. La giuria internazionale presieduta da Padre Greg Apparcel ha assegnato i seguenti premi: Premio Religion Today "Nello spirito della fede" al regista iraniano Ali Vazirian per "A span of Heaven"; Miglior Film a soggetto al regista iraniano Rasul Sadrameli per il film "The night"; il premio per il miglior film documentario alla regista italiana Elisabetta Castana per "Don Milani"; il premio per il miglior cortometraggio alla regista iraniana Zoreh Zamani per il film "Come on, everybody is asleep". Abbiamo chiesto a don Mario Gretter, incaricato per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Bolzano-Bressanone come sia stato declinato il tema di quest'anno "Il volto dell'Altro".
 
R. – E’ stato sicuramente un tema molto apprezzato, proprio con il gioco di parole che in italiano riesce molto bene, con l’aspetto della lettera maiuscola o minuscola. Il volto dell’altro: con la minuscola intende l’altro che incontriamo anche per strada e che però tante volte è un altro molto più grande, con la a maiuscola. E’ stato proprio declinato nelle più svariate forme: da una realtà della quotidianità che questi registi hanno cercato di trasmettere attraverso appunto il mezzo del cinema o addirittura arrivando a delle rappresentazioni dell’altro in maniera molto più ampia e magari anche attraverso il Creato. Quindi, questa presenza di Dio che è visibile attraverso le sue creature e il Creato come natura, in senso molto ampio.
 
D. – Quale è la forza di Religion Today?
 
R. – La forza di Religion Today sicuramente è che il Signore fa gran parte del lavoro. E su questo sono sicuro ormai al 100 per 100, visto anche le grandissime difficoltà che ogni volta ci sono. Qualche volta può capitare che qualche parola possa cadere male, qualche espressione o anche qualche atteggiamento possa essere frainteso e possa creare gravi tensioni. Sono possibilità che effettivamente ci sono, ma quasi miracolosamente da noi tante volte si sciolgono in una preghiera, in un abbraccio. Si sciolgono nella comprensione del fatto che c’è un fine più alto. E questo penso sia proprio una delle peculiarità - spero non solo di Religion Today - ma di tante altre iniziative che vogliono mettere al centro un incontro sempre più vero con il Signore. Si devono poi far scaturire le modalità di comunicazione di questo incontro sempre più vero.







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