2008-10-29 08:05:27

Terremoto in Pakistan: oltre 160 le vittime


A tre anni esatti dal terribile terremoto dell’ottobre 2005, è tornata a tremare la terra in Pakistan. Una scossa di magnitudo 6.5 sulla scala Richter ha colpito stanotte la parte occidentale del Paese, in Belucistan, al confine con l’Afghanistan. Il bilancio ancora provvisorio parla di oltre 160 vittime, registrate soprattutto nella zona di Ziarat, un’area montuosa ad est di Quetta. Sono ancora molti, però, i villaggi completamente distrutti non ancora raggiunti dai soccorritori. Giada Aquilino ha intervistato Francesca Marino, esperta di questioni asiatiche della rivista Limes, raggiunta telefonicamente nella vicina India:RealAudioMP3  
R. – Di distruzione totale e completa: si dice che ci siano ancora moltissimi corpi sotto le macerie, non si sa quanti; le notizie filtrano con difficoltà. Sono stati inviati i militari per i soccorsi. Molta gente si lamenta che i soccorsi non sono ancora arrivati.
 
D. – Che zona è il Belucistan?
 
R. – E’ una delle zone più povere del Pakistan con il tasso di alfabetizzazione più basso di tutto il Pakistan; è una delle zone più ricche di gas: fornisce gas a quasi tutto il Paese. Però, è anche il posto in cui ci sono un paio di centrali nucleari, svariati presidi dell’esercito. E’ anche una zona praticamente chiusa a tutto il resto del mondo. Tra l’altro, il terremoto ha avuto come epicentro l'area tra Quetta e la valle di Ziharat e si dice che da anni il mullah Omar si trovi a Quetta.
 
D. – Proprio per la natura della zona e la povertà della popolazione, secondo te, dagli appelli che hai sentito, cosa serve?
 
R. – Il problema è se le organizzazioni non governative, gli aiuti esterni saranno autorizzati in Belucistan. Quando c’è stata l’alluvione dello scorso anno, che ha lasciato decine di migliaia di persone senza casa, non è stato permesso a nessuno di entrare nell’area, eccetto alla Croce Rossa Internazionale e comunque con forti limitazioni.







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