Messa del cardinale Bertone per il Capitolo generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Per le suore salesiane, le Figlie di Maria Ausilatrice, pellegrine dell’Anno Paolino
nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il segretario di Stato vaticano, cardinale
Tarcisio Bertone, ha invocato questa mattina la protezione dell’Apostolo delle Genti:
“modello di apostolo e di missionario incentrato sull’amore a Gesù”. Nell’omelia della
sua celebrazione eucaristica dinanzi al Sepolcro di Paolo con l’abside illuminata
dallo splendore del mosaico medievale, il porporato si è rivolto alle 193 componenti
del Capitolo generale della Congregazione, in corso a Roma, per sottolineare come
“l’ascolto docile dello Spirito sia condizione per un efficace apostolato che integri
continuità e creatività” e, riferendosi al tema del Capitolo: “Quale è la mia, quale
la nostra esperienza dell’Amore preveniente di Dio”, ha affermato: “Se si spegne questo
fuoco, si rischia di lavorare invano”. Da salesiano, il cardinale Bertone ha evocato
non solo San Giovanni Bosco ma anche il suo primo successore: il beato don Michele
Rua di cui proprio oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica. Al termine della Messa,
la neo eletta Superiora generale suor Yvonne Reungoat, a nome delle sorelle presenti
- rappresentanti di 92 nazioni dei cinque continenti – ha chiesto di portare al Papa
un “saluto carico di affetto, di amore per la Chiesa, di preghiera e di gratitudine”.
Il cardinale Bertone le ha definite della “stessa passione di San Paolo per annunciare
Cristo a tutte le giovani e alle loro famiglie” ed ha detto di essere “in piena comunione
con le Figlie di Maria Ausiliatrice”, poi ha impartito a tutte la sua benedizione
“rafforzata da quella di Papa Benedetto XVI" che prossimamente incontreranno. Prima
di lasciare la Basilica, il cardinale segretario di Stato ha ricevuto il saluto e
l’omaggio dell’arciprete, cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, e del delegato
per l’amministrazione, ing. Pier Carlo Visconti; all’arrivo egli era stato accolto
dall’abate dell’abbazia benedettina, padre Edmund Power, accompagnato dai monaci che
hanno assicurato il servizio liturgico. (A cura di Graziano Motta)