2008-10-27 15:36:17

Spagna: per i vescovi dell'Estremadura la materia "Educazione alla cittadinanza" è contro la Dottrina sociale della Chiesa


Ad un anno dalla sua introduzione nella didattica spagnola, la materia “Educazione per la cittadinanza" continua a sollevare perplessità nella società civile e nel mondo cattolico per l’eccessiva ingerenza nella sfera dei valori e della formazione coscienza morale. Sulla annosa questione sono tornati i vescovi della Provincia ecclesiastica di Merida-Badajoz, in una riflessione pubblicata al termine dei lavori delle riunione in sessione ordinaria del 21 ottobre, nella città di Badajoz. Nel testo ripreso dalla Fides - firmato da mons. Santiago García Aracil, Arcivescovo di Merida-Badajoz, mons. Amadeo Rodríguez Magro, vescovo di Plasencia e da Mons. Francisco Cerro Chávez, vescovo di Coria-Caceres – i presuli ribadiscono la loro approvazione che "ci sia nella Scuola una vera ed accurata educazione civica che abbia come basi le norme di convivenza, l'ordinamento costituzionale e le dichiarazioni universali dei diritti umani". Contemporaneamente ricordano però che "la formazione della coscienza morale è competenza esclusiva dei genitori e, pertanto, il carattere obbligatorio della materia sta ledendo i diritti di questi". Davanti a questa situazione, i vescovi della Provincia ricordano ai genitori cattolici che essi "hanno il dovere di porsi responsabilmente davanti a questa materia scolastica e, se lo considerano necessario, di difendere la libertà di coscienza e di insegnamento". Per questo scopo, spiegano, "esistono mezzi legittimi, tra cui l'obiezione di coscienza". Con queste raccomandazioni, i vescovi non vogliono incoraggiare “l'inadempimento di una legge", ma non possono in coscienza, secondo quanto manifestano nel testo, mancare al loro dovere di notare che tale materia “è contraria alla Dottrina sociale della Chiesa e, a nostro giudizio, è anche contraria al diritto dei genitori di educare i figli secondo le loro convinzioni morali”. I vescovi concludono la Nota unendosi a tutti quelli che considerano che "la materia di Educazione per la Cittadinanza, finché mantiene gli attuali contenuti, dovrebbe essere di carattere opzionale e non obbligatoria come appare nell'attuale legge dell’educazione". (M.G.)







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