Morto padre Michele Piccirillo, noto biblista e archeologo. I funerali mercoledì a
Roma nella Basilica di San’Antonio
Stanotte a Livorno è morto improvvisamente, all’età di 64 anni, padre Michele Piccirillo,
archeologo presso lo Studium Biblicum Francescanum di Gerusalemme, uno dei più grandi
studiosi della Terra Santa. Il servizio di Virginia Volpe:
Nato nel 1944
a Casanova di Carinola (in Campania), padre Michele Piccirillo, francescano, era divenuto
famoso in tutto il mondo per la sua attività di archeologo, legata soprattutto agli
scavi del Monte Nebo in Giordania, e di biblista. I funerali si svolgeranno mercoledì
29 ottobre alle 10:30, a Roma, presso la Basilica di Sant'Antonio, mentre una cerimonia
eucaristica verrà officiata a Gerusalemme, nella chiesa di San Salvatore, sede della
Custodia di Terra Santa, il 25 novembre prossimo, per ricordare il trigesimo della
sua morte. Sarà anche possibile rendere omaggio alla salma, martedì prossimo, presso
la delegazione di Terra Santa a Roma, in via Matteo Bogliardo. L’archeologo aveva
più volte sottolineato l’importanza della diffusione della Parola partendo dai fatti
storici, come nell'intervista rilasciata alla nostra emittente in occasione della
presentazione del libro “Gesù di Nazareth” di Benedetto XVI: "Credo che il Papa -
aveva detto - voglia tirare le fila di un discorso che va avanti oramai da una cinquantina
d’anni; passato cioè il periodo dell’Ottocento e poi anche la prima metà del Novecento,
in cui si parlava un po’ di un Gesù mitico e dell’esegesi che guardava al Vangelo
come un fatto semplicemente di fede, si sono fatti degli sforzi in Germania – ed anche
fuori della Germania – per superare questa impasse e quindi di cercare di far capire
che si può dare un messaggio di fede pur utilizzando fatti storici". Il noto bilbista,
riferendosi ai Vangeli, aveva aggiunto: "Abbiamo questi quattro Vangeli ed io, scherzando
con i miei amici esegeti, dico: Scrivete tanti libri sui quei poveri quattro libretti,
ma per fortuna che non li cambiate e restano sempre gli stessi!”.