2008-10-25 15:25:04

Messico: appello dei giornalisti cattolici contro la violenza e l'insicurezza


“Nel Paese si vive un clima di tensione e violenza (…) che ferisce la nostra società, le nostre famiglie e in particolare i più innocenti”. Così i giornalisti e comunicatori cattolici del Messico al termine dell’incontro, avvenuto giovedì scorso a Tuxtla Gutiérrez, nel Chiapas, durante il quale hanno affrontato le sfide che la comunicazione sociale ha dinanzi in un momento così difficile come quello che vivono i messicani. I comunicatori cattolici manifestano “preoccupazione e indignazione” e al tempo stesso lanciano un appello accorato a tutta la società affinché nessuno assuma il ruolo di semplice spettatore di fronte alla violenza poiché “l’insicurezza – scrivono - mette a repentaglio tutti”. “Ci troviamo davanti ad una guerra inumana che mette in pericolo la vita dei cittadini” sottolineano i giornalisti cattolici in riferimento all’inaudita violenza con la quale da molti mesi si combattono fra loro i principali cartelli del narcotraffico. “In questa realtà siano stati coinvolti tutti e dunque è responsabilità di tutti trovare le soluzioni migliori. Occorre – proseguono - incoraggiare la denuncia dal basso cominciando dal narcotraffico spicciolo che si registra nel quartiere, nella scuola e sul posto di lavoro. Nessuno può restare indifferente con le braccia incrociate. È urgente passare alla denuncia”. Un passaggio importante del documento s’indirizza “ai Governatori e rappresentanti di tutti i partiti politici” sia che si trovino al governo sia che facciano parte dell’opposizione affinché abbiano il coraggio e la coerenza di “assumere, se necessario, i costi politici” che potrebbero comportare le azioni di contrasto a queste realtà. I giornalisti cattolici chiedono soprattutto unità, capacità di “agire insieme senza distinzione di colore politico ed ideologico per mettere al primo posto il Paese, i cui interessi stanno davanti a tutto e precedono quelli del partito, del municipio, dello stato e del guadagno personale”. Per tutte queste ragioni i comunicatori cattolici messicani esortano ad “agire con severo rispetto della legge e a cercare di sradicare questi fenomeni che lacerano la società”, superando con urgenza “ogni tipo di corruzione e d’impunità”. Nel chiedere la protezione e aiuto della Madonna di Guadalupe, la dichiarazione dei giornalisti cattolici assicura “l’impegno della Chiesa soprattutto a partire dal cuore delle famiglie”, per rinforzare queste azioni facendo conoscere, con la parola e con i fatti, i principi che constituiscono le fondamenta del vivere insieme. In concreto, concludono, “ci impegniamo nel compito di offrire, a partire di Gesù, una formazione più solida delle coscienze, per rinforzare la speranza in Cristo che ci chiama a costruire insieme la pace” e i “vincoli di fratellanza nella società”.(A cura di Luis Badilla)







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