Messico: appello dei giornalisti cattolici contro la violenza e l'insicurezza
“Nel Paese si vive un clima di tensione e violenza (…) che ferisce la nostra società,
le nostre famiglie e in particolare i più innocenti”. Così i giornalisti e comunicatori
cattolici del Messico al termine dell’incontro, avvenuto giovedì scorso a Tuxtla Gutiérrez,
nel Chiapas, durante il quale hanno affrontato le sfide che la comunicazione sociale
ha dinanzi in un momento così difficile come quello che vivono i messicani. I comunicatori
cattolici manifestano “preoccupazione e indignazione” e al tempo stesso lanciano un
appello accorato a tutta la società affinché nessuno assuma il ruolo di semplice spettatore
di fronte alla violenza poiché “l’insicurezza – scrivono - mette a repentaglio tutti”.
“Ci troviamo davanti ad una guerra inumana che mette in pericolo la vita dei cittadini”
sottolineano i giornalisti cattolici in riferimento all’inaudita violenza con la quale
da molti mesi si combattono fra loro i principali cartelli del narcotraffico. “In
questa realtà siano stati coinvolti tutti e dunque è responsabilità di tutti trovare
le soluzioni migliori. Occorre – proseguono - incoraggiare la denuncia dal basso cominciando
dal narcotraffico spicciolo che si registra nel quartiere, nella scuola e sul posto
di lavoro. Nessuno può restare indifferente con le braccia incrociate. È urgente passare
alla denuncia”. Un passaggio importante del documento s’indirizza “ai Governatori
e rappresentanti di tutti i partiti politici” sia che si trovino al governo sia che
facciano parte dell’opposizione affinché abbiano il coraggio e la coerenza di “assumere,
se necessario, i costi politici” che potrebbero comportare le azioni di contrasto
a queste realtà. I giornalisti cattolici chiedono soprattutto unità, capacità di “agire
insieme senza distinzione di colore politico ed ideologico per mettere al primo posto
il Paese, i cui interessi stanno davanti a tutto e precedono quelli del partito, del
municipio, dello stato e del guadagno personale”. Per tutte queste ragioni i comunicatori
cattolici messicani esortano ad “agire con severo rispetto della legge e a cercare
di sradicare questi fenomeni che lacerano la società”, superando con urgenza “ogni
tipo di corruzione e d’impunità”. Nel chiedere la protezione e aiuto della Madonna
di Guadalupe, la dichiarazione dei giornalisti cattolici assicura “l’impegno della
Chiesa soprattutto a partire dal cuore delle famiglie”, per rinforzare queste azioni
facendo conoscere, con la parola e con i fatti, i principi che constituiscono le fondamenta
del vivere insieme. In concreto, concludono, “ci impegniamo nel compito di offrire,
a partire di Gesù, una formazione più solida delle coscienze, per rinforzare la speranza
in Cristo che ci chiama a costruire insieme la pace” e i “vincoli di fratellanza nella
società”.(A cura di Luis Badilla)