2008-10-25 14:56:47

Il saluto e il grazie del Papa ai vescovi partecipanti al Sinodo. In mattinata pubblicato l'elenco finale delle Proposizioni sinodali sulla Parola di Dio. Domani mattina il Papa celebrerà la Messa nella Basilica di San Pietro a conclusione dell'Assemblea


Giornata di lavori conclusiva per il Sinodo dei Vescovi su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Stamani, nel corso della 23.ma Congregazione generale, i Padri sinodali hanno approvato le 55 Proposizioni finali emendate. Il documento, redatto in latino, è riservato esclusivamente al Santo Padre, che lo utilizzerà per elaborare l’Esortazione post-sinodale. Tuttavia, il Papa ha autorizzato la pubblicazione in italiano di una bozza provvisoria delle Proposizioni. Al termine della Congregazione, il Papa ha pranzato insieme ai vescovi partecipanti al Sinodo rivolgendo loro un saluto e un ringraziamento per il lavoro svolto. Questo il testo pronunciato dal Benedetto XVI:

Cari fratelli nell'Episcopato e nel sacerdozio, cari fratelli e sorelle,
il Sinodo sta per finire, ma il camminare insieme sotto la guida della Parola di Dio continua. In questo senso, siamo sempre anche in «sinodo», in cammino comune al Signore sotto la guida della Parola di Dio.
L'Instrumentum laboris aveva parlato della polifonia delle Sacre Scritture. E mi sembra possiamo dire che adesso, nei contributi di questo Sinodo, abbiamo anche sentito una bella polifonia della fede, una sinfonia della fede, con tanti contributi, anche da parte dei delegati fraterni. Così abbiamo realmente sentito la bellezza e la ricchezza della Parola di Dio.
È stata anche una scuola dell'ascolto. Abbiamo ascoltato gli uni gli altri. È stato un ascolto reciproco. E proprio ascoltandoci gli uni gli altri abbiamo imparato meglio ad ascoltare la Parola di Dio. Abbiamo fatto esperienza di come sia vera la parola di san Gregorio Magno: la Scrittura cresce con chi la legge. Solo alla luce delle diverse realtà della nostra vita, solo nel confronto con la realtà di ogni giorno, si scoprono le potenzialità, le ricchezze nascoste della Parola di Dio. Vediamo che nel confronto con la realtà si apre in modo nuovo anche il senso della Parola che ci è donata nelle Sacre Scritture.
Così siamo realmente arricchiti. Abbiamo visto che nessuna meditazione, nessuna riflessione scientifica può da sé tirare fuori da questa Parola di Dio tutti i tesori, tutte le potenzialità che si scoprono solo nella storia di ogni vita.
Non so se il Sinodo è stato più interessante o edificante. In ogni caso è stato commovente. Siamo arricchiti da questo ascolto reciproco. Nell'ascoltare l'altro, ascoltiamo meglio anche il Signore stesso. E in questo dialogo dell'ascoltare impariamo poi la realtà più profonda, l'obbedienza alla Parola di Dio, la conformazione del nostro pensiero, della nostra volontà al pensiero e alla volontà di Dio. Un'obbedienza che non è attacco alla libertà ma sviluppa tutte le possibilità della nostra libertà.
Sono arrivato adesso al punto di dover ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per il Sinodo. Non oso adesso elencare tutti i singoli che hanno operato, perché dimenticherei certamente molti. Ma ringrazio tutti per il grande lavoro che hanno fatto: i presidenti delegati, il relatore, con il suo segretario aggiunto, tutti i relatori, i collaboratori, i tecnici, gli esperti, gli uditori e le uditrici, dai quali abbiamo imparato cose commoventi. Un cordiale grazie a tutti. Sono un po' inquieto, perché mi sembra che abbiamo violato il diritto umano di alcuni al riposo notturno e anche al riposo della domenica, perché sono realmente diritti fondamentali. Dobbiamo riflettere su come migliorare nei prossimi Sinodi questa situazione. Vorrei dire grazie adesso anche alla ditta che ci ha preparato questo meraviglioso pranzo e a tutti coloro che hanno servito. Grazie per questo dono.
Adesso dobbiamo cominciare a elaborare il documento post-sinodale con l'aiuto di tutti questi testi. Sarà anche questa una scuola di ascolto. In questo senso rimaniamo insieme, ascoltiamo tutte le voci degli altri. E vediamo che solo se l'altro mi legge la Scrittura, io posso entrare nella ricchezza della Scrittura. Abbiamo sempre bisogno di questo dialogo, di ascoltare la Scrittura letta dall'altro nella sua prospettiva, nella sua visione, per imparare insieme la ricchezza di questo dono.
A tutti auguro adesso un buon viaggio e grazie per tutto il vostro lavoro.


Domani alle 9.30, nella Basilica di San Pietro, il Papa presiederà la Santa Messa conclusiva della XII Assemblea generale ordinarie del Sinodo. La nostra emittente seguirà in diretta l’evento a partire dalle ore 9.20. Ma sui lavori di oggi, ecco il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3

E’ giunta in porto, la barca di San Pietro rappresentata dall’Aula del Sinodo. Una barca guidata dal suo successore, Benedetto XVI, e sospinta dal soffio dello Spirito Santo. E nel porto ha trovato quello che cercava, ovvero le 55 Proposizioni finali. In esse, risuonano gli spunti di riflessioni emersi più frequentemente durante i lavori. Largo spazio, quindi, alla necessità di diffondere e inculturare la Bibbia tra tutti i popoli della Terra. Un compito in cui le famiglie, i missionari, ma anche gli strumenti di comunicazione sociale possono essere di grande aiuto. Così come le traduzioni della Bibbia nelle lingue locali, sempre più necessarie. Da segnalare la Proposizione 13, che pone in risalto il rapporto tra Parola di Dio e Legge naturale, scritta nel cuore di ogni persona. Nutrita del Verbo divino, essa aumenta e permette il progresso della coscienza morale. Quindi, ribadito il legame tra Parola di Dio e liturgia, così come l’importanza delle omelie, ispirate dal Verbo divino. Per questo, il Sinodo auspica l’elaborazione di un “Direttorio sull’omelia” che aiuti i predicatori nel ministero della Parola di Dio. Poi, spazio alle donne, delle quali è riconosciuta l’importanza nella trasmissione della fede in famiglia e nella catechesi. Si auspica, inoltre, che il ministero del lettorato biblico sia aperto anche a loro. E ancora, le Proposizioni ribadiscono l’importanza della Liturgia delle Ore e delle piccole comunità ecclesiali, in cui si possa ascoltare, studiare e meditare la Parola di Dio. Centrale, quindi, la Proposizione 22, in cui si raccomanda la pratica della Lectio divina e si chiede che la lettura orante comunitaria delle Scritture sbocchi in un impegno di carità.

 
Poi, il tema dell’esegesi biblica, a cui sono dedicate tre Proposizioni: in sostanza, il Sinodo ribadisce la necessità di due livelli esegetici, quello storico-critico e quello che guarda alla natura divina, che facciano riferimento all’unità di tutta la Scrittura, alla tradizione viva della Chiesa e all’analogia di fede. L’invito, quindi, è che si superi il dualismo tra esegeti e teologi. Proposizioni specifiche sono poi riservate ai giovani, ai presbiteri e alla Pastorale della Salute: per i malati, l’auspicio è che la Parola di Dio li aiuti a scoprire, attraverso la fede, che la loro sofferenza li rende capaci di partecipare alla sofferenza redentrice di Cristo. Quindi, il compito missionario di annuncio della Buona Novella viene affidato a tutti i battezzati, discepoli di Gesù Cristo, mentre si ribadisce il vincolo tra Parola di Dio e arte liturgica, in particolare nelle Chiese, e il legame tra Parola di Dio e cultura: il Verbo divino, infatti, può aiutare la scienza nelle sue scoperte. E ancora: le Proposizioni mettono in guardia da interpretazioni fondamentalistiche della Scrittura, che ignorano la mediazione umana del testo ispirato. E attenzione è riservata anche al fenomeno delle sètte, che promettono una felicità illusoria. Poi, la Missio ad gentes, in cui si ribadisce che la Chiesa deve andare verso tutti e continuare a difendere il diritto e la libertà delle persone di ascoltare la Parola di Dio, anche a rischio di persecuzioni. Quindi, il tema del dialogo con gli ebrei, i musulmani, le altre religioni, dialogo da basare sulla piattaforma comune della Bibbia e da inserire nel contesto della liberà religiosa e del rispetto dei diritti dell’uomo e della donna. Spazio anche all’unità dei cristiani, con un ringraziamento speciale per il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I per la sua presenza al Sinodo, e una citazione anche per un appello per la salvaguardia del Creato. Infine, le Proposizioni si concludono con un omaggio a Maria, Madre di Dio e Madre della Fede.

 
Ma qual è stato il clima di lavoro del Sinodo? Ascoltiamo il cardinale Marc Ouellet, arcivescovo di Québec e Relatore generale dell’assise, intervenuto in tarda mattinata al colloquio con i giornalisti nella Sala Stampa vaticana:

 
"Il Sinodo è stato veramente un’esperienza di unità, abbiamo veramente camminato insieme, abbiamo approfondito tante questioni, ci siamo ascoltati gli uni con gli altri. Non ci sono stati schieramenti, ma veramente un’attenzione alla Parola di Dio e alla necessità, all’urgenza oggi di proclamarla".

 
Un Sinodo, è stato detto in Sala Stampa, che ha ribadito con forza la centralità della Parola di Dio, come ha affermato mons. Filippo Santoro, vescovo di Pétropolis e membro della Commissione per l’Informazione del Sinodo:

 
"L’aspetto più grande è questa precisazione: la Parola di Dio è una Persona viva, la Parola di Dio non è appena un Libro, uno scritto: la Parola di Dio è Uno che noi incontriamo e che risponde alle domande che abbiamo, a quello che l’uomo di oggi cerca, al desiderio di qualcosa che permanga e che vinca l’usura del tempo, che permanga per sempre. Perciò il valore di questa Parola è come una proposta per le persone di oggi, per la vita di oggi. L’identificazione della Parola con un fatto vivo, come gli apostoli lo incontravano - era quel Volto, quell’Uomo - è un fatto vivo oggi, presente nei testimoni".

 
Sempre in conferenza stampa mons. Laurent Monsengwo Pasinya, presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo e segretario speciale del Sinodo, ha indicato alcuni obiettivi dell'Assemblea:
 
"Vogliamo che la Parola di Dio entri dappertutto, vogliamo che ciascuno abbia la sua Bibbia e vogliamo quindi pure formare tutti a poter leggere la Bibbia e a leggerla bene. E' anche importante la formazione alla lettura: occorre saper leggere durante le liturgie. Quelli che leggono durante le Messe che lo facciano bene, perché tutti sentano bene la Parola di Dio e che la Parola non vada perduta, perché non c’è l’acustica o perché si legge male".

 
Ed ora dunque che i lavori sono finiti, non resta che affrettarsi per portare nel mondo la Parola di Dio, Parola di vita e di salvezza.







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